Il Viminale Garantito il dissenso: in 23 giorni 300 manifestazioni

Nessuna restrizione a chi esprime dissenso, ma nessuna concessione nei confronti di chi dovesse violare la legge. È questa la linea emersa ieri durante il vertice al Viminale preannunciato mercoledì dal premier Berlusconi. Nella «riunione tecnica» presieduta dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e alla quale hanno preso parte il capo della polizia Antonio Manganelli, il capo di stato maggiore dei carabinieri Leonardo Gallitelli, il direttore dell’Aisi Giorgio Piccirillo e il vicecapo di gabinetto del ministero dell’Interno Pasquale Piscitelli, si è fatto anzitutto il quadro della situazione. Secondo i dati del Viminale il dissenso nei confronti del «decreto Gelmini» ha prodotto dall’1 al 23 ottobre circa 300 manifestazioni, con 150 scuole e 20 facoltà universitarie occupate.

È stato poi ribadito che il ministero dell’Interno garantisce la piena possibilità di dissenso, purché espresso nel rispetto della legge e degli altrui diritti, mentre verranno usati «fermezza e determinazione nel prevenire qualsiasi tipo di degenerazione violenta, i cui responsabili saranno identificati e denunciati all’autorità giudiziaria».

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