Partì da Carlo Crivelli per arrivare a Raffaello. Dal gotico sontuoso della Maddalena di Montefiore dellAso, sensuale e poco pentita, alla nuova arte del giovane Sanzio. Anche Vincenzo Pagani di Monterubbiano (1490-1568) era figlio darte: la bottega dei Pagani era di quelle che contribuirono a formare la cultura «adriatica» oscillante nel 500 fra arcaismi gotici e la nuova maniera. Uomo tranquillo e attaccato alla sua terra, Vincenzo Pagani per tutta la vita dipinse dolci Madonne e tenere sante, con grande successo presso i committenti religiosi. Ma fra i giganti che affollarono quel secolo, rimase nellombra. Lo riporta nella giusta luce la bella monografica realizzata a Fermo (Ascoli Piceno), che del pittore sottolinea la vocazione devota ma anche la raffinatezza e il luminoso cromatismo, ponendolo a confronto con altri grandi maestri dellepoca.
Fra le venti opere di Pagani esposte spicca la Santa Lucia della Pinacoteca di Sarnano accanto al Putto con festone di Raffaello.LA MOSTRA
«Vincenzo Pagani, un pittore devoto fra Crivelli e Raffaello», Fermo, Palazzo dei Priori, fino al 9 novembre. Catalogo Silvana Editoriale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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