La vicenda del «copia e incolla» del filosofo Umberto Galimberti si è aperta il 17 aprile scorso, quando uno scoop del Giornale a firma di Roberto Farneti ha illustrato, con un riscontro puntuale dei testi, che vari passi de Lospite inquietante, pubblicato da Feltrinelli erano «clonati» dalle pagine de Il piacere e il male di Giulia Sissa, edito anchesso da Feltrinelli ma ben otto anni prima. Pochi giorni dopo Galimberti ammetteva, in unintervista sulle nostre pagine, di aver utilizzato le frasi della professoressa Sissa: «Ho sbagliato, chiedo scusa. Mi piacevano quelle frasi. E dopo dieci anni non mi ricordavo più che erano sue...».
Nei giorni seguenti però sono venuti alla luce altri due casi: quello relativo al saggio di Alida Cresti, Nellimmaginario cromatico, copiato da Galimberti in un articolo su La Repubblica (in merito cè anche unordinanza del tribunale civile di Roma) e una serie di articoli del professor Salvatore Natoli copiati da Galimberti in Gli equivoci dellanima. Ora viene alla luce un precedente caso di copiatura, risalente al 1986, ai danni di Guido Zingari e del suo libro Heidegger. I sentieri dellessere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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