Truffa, si indaga sulla cassa dei medici

Truffa, si indaga sulla cassa dei medici

Indagato per truffa aggravata il presidente dell’Enpam, Eolo Parodi. L’inchiesta della procura di Roma riguarda alcuni investimenti dell’ente previdenziale dei medici. Gli inquirenti ipotizzano perdite per 500 milioni di euro. Oltre a Parodi, risultano indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Corrado Fasanelli, anche l’ex consigliere esperto Maurizio Dallocchio, l’ex direttore generale Leonardo Zongoli e l’ex responsabile degli investimenti finanziari Roberto Roseti.
L’Enpam è la cassa più grande d’Italia per iscritti e risorse (344 mila aderenti che versano 2 miliardi di contributi l’anno, con un portafoglio di investimenti finanziari per circa 5 miliardi di euro) ed è ora nel mirino della magistratura per colpa di investimenti in titoli «strutturati». In altre parole i bilanci della cassa erano pieni di titoli rischiosi e possibile causa di grosse perdite. Secondo gli inquirenti, Parodi e gli altri indagati avrebbero aggirato le regole interne dell’Enpam, che imponevano prudenza nel collocamento di denaro, per realizzare massicci investimenti in strumenti derivati, «inducendo, tra l’altro, - si legge in un decreto di perquisizione - in errore i membri del cda Enpam che decidevano l’acquisto dei titoli e il pagamento di onerose commissioni». Per questo, sono state effettuate 47 perquisizioni nelle province di Roma, Milano, Genova, Firenze, Ferrara e Frosinone.
Il caso lo scorso anno dopo gli esposti di diversi consiglieri dell’Empam. Il cda - presieduto da 18 anni dall’85enne (ex Dc e forzista) Eolo Parodi - affida alla Sri Capital Advisers il compito di monitorare gli investimenti dell’istituto. Ne esce un quadro preoccupante. Ma il rapporto rimane nella mani del presidente. A ottobre la perquisizione della sede romana dell’ente dove vengono sequestrati documenti, ricevute e certificati degli ultimi 5 anni per verificare la gestione della fondazione. L’intervento della Finanza porta all’accertamento della presenza nel portafoglio immobiliare dell’ente di strumenti finanziari di tipo «derivato», rischiosi, per un ammontare di 3 miliardi di euro.
Un secondo filone dell’inchiesta sull’Empam riguarda la gestione del patrimonio immobiliare. Non ci sono indagati, ma i magistrati seguono operazioni immobiliari per 590 milioni. Operazioni giudicate «anomale e sospette» dai pm. Tra queste la compravendita del palazzo della Rinascente in piazza del Duomo a Milano. Operazione che avrebbe fruttato al venditore una plusvalenza del 30% (108 milioni) rispetto al precedente acquisto effettuato nel maggio 2007. L’attenzione degli inquirenti è rivolta anche ad altre due operazioni romane. In particolare, un immobile in via del Serafico acquistato il 31 marzo 2009 dalla First Atlantic per 58 milioni facendo realizzare alla società venditrice, la Belgravia Invest, una plusvalenza del 100% (29 milioni).
Da parte sua Parodi dichiara di non avere alcunché da temere. «I medici italiani si tranquillizzino: non ho mai pensato di sottrarre denaro all’Enpam, come non credo che questa iniziativa abbia lo scopo di colpire me per togliere autonomia alla Fondazione.

Con questi chiari di luna non posso dire di essere tranquillo nell’apprendere di essere accusato in maniera così infamante. Naturalmente sono disponibile a dare spiegazioni sull’Ente che presiedo con orgoglio. Non accetto, però, che sulla mia persona vi sia anche l’ombra di un dubbio».

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