Cultura e Spettacoli

E un'inchiesta spazza via i vertici del Lingotto

Quattro dirigenti arrestati per turbativa d'asta. Indagato l'ex assessore alla Cultura

E un'inchiesta spazza via i vertici del Lingotto

Un terremoto giudiziario decapita i vertici della Fondazione e delle società che si occupano dell'organizzazione del Salone del Libro di Torino e fa tremare l'ex giunta cittadina guidata da Piero Fassino. Quattro persone sono state arrestate ieri con l'accusa di turbativa d'asta per aver rivelato informazioni riservate, nell'ambito della gara indetta nel 2015 per l'assegnazione della gestione del Salone, da quest'anno fino al 2018. In carcere sono finiti Regis Faure, direttore generale del Lingotto Fiere; Roberto Fantino, direttore marketing della società e Valentino Macri, della Fondazione per il libro, componente della commissione aggiudicatrice. Sarebbe stato lui a veicolare le informazioni relative alle offerte in gara. Domiciliari, invece, per Antonio Bruzzone, dirigente di Bologna Eventi. L'ex assessore alla cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe, ha subito una perquisizione domiciliare e sarebbe indagato.

L'accusa formulata ipotizza che dalla Fondazione per il libro siano state veicolate informazioni sulle offerte in modo da favorire Gl Events, che negli anni precedenti aveva ottenuto l'organizzazione della fiera senza che venisse emanato un bando. Secondo il provvedimento cautelare emesso dal gip, il funzionario della Fondazione per il libro, in qualità di componente della Commissione giudicatrice, veicolava all'esterno informazioni coperte da segreto - presentazione di manifestazioni di interesse, identità degli interessati, entità delle offerte - così da consentire a Gl Events spa di modulare la propria partecipazione alle varie fasi della procedura di gara, a seconda delle informazioni ricevute. L'inchiesta nasce dall'ipotesi di peculato contestata all'ex patron del Salone, Rolando Picchioni, per presunte false fatturazioni e si era presto allargata a tutti i conti della Fondazione per il libro e alla gestione dei fondi pubblici ricevuti negli ultimi tre anni.

L'inchiesta della procura ora mina le certezze dell'organizzazione per la prossima edizione del Salone, già traballante per i rumors di un trasferimento a Milano. L'indagine potrebbe essere il colpo di grazia. "Attendiamo di conoscere i dettagli dell'inchiesta hanno detto il sindaco Chiara Appendino e il presidente della Regione Sergio Chiamparino - auspicando che la magistratura faccia chiarezza nel più breve tempo possibile.

Questa notizia non fa che rafforzare l'esigenza di un totale rinnovamento della governance del Salone".

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