
I killer hanno sparato quattro colpi d'arma da fuoco a Boris Nemtsov. Pochi giorni fa aveva detto: "Temo che Putin voglia uccidermi"

Si avvicina alla politica negli anni della Perestroika. Nel 1991 finisce sotto l'ala protettiva di Yeltsin. Nel 1997 è vicepremier. Poi la crisi politica, figlia di quella economica. Si rilancia nel 1998, con la coalizione di forze democratiche e liberali. Con l'avvento di Putin si colloca fermamente all'opposizione

E’ morto alle 23.40 di venerdì sera nel centro di Mosca, ucciso da quattro colpi alla schiena. Boris Nemtsov, leader dell’opposizione russa, è stato ucciso così, freddato da qualcuno che gli ha sparato da un’auto bianca a poca distanza dal Cremlino ed è poi fuggito. Nemtsov, 55 anni, stava passeggiando su un ponte in compagnia di una giovane donna che sta raccontando alla polizia tutto quello che ha visto e che ricorda

Omicidio politico all’ombra del Cremlino: Boris Nemtsov, storico esponente liberale russo e irriducibile oppositore di Putin, è stato ucciso a pochi passi dalla cittadella del potere di Mosca. Il 10 febbraio disse: "Temo che Putin mi uccida"

La Novaja Gazeta attribuisce agli uffici del presidente russo un documento del febbraio 2014 con i dettagli per destabilizzare e annettere le regioni orientali ucraine

Kiev punta il dito: i ribelli filorussi impediscono il ritiro delle armi pesanti. E sul gas: da Mosca forniture inferiori a quanto pagato

Sale la tensione fra Stati Uniti e Russia. Dure parole di John Kerry contro Putin: “Azioni inaccettabili. Agiremo di conseguenza”

Marito violento e schiavo della chirurgia estetica: un documentario tedesco smaschera il Putin segreto

Per assicurare la tregua sancita a Minsk il presidente ucraino chiede alle Nazioni Unite uno sforzo diretto per il peace keeping. Contrari i separatisti

I separatisti avanzano nella strategica città di Debaltsevo dove si combatte nelle strade. Anche Zakharchenko colpito
