imprenditore
Per gli investigatori l'uomo da sempre è stato vicino alla mafia, riciclando e investendo denaro di provenienza illecita
A finire nel mirino degli investigatori è Salvatore Vetrano, imprenditore palermitano vicino alla mafia
Piazza una bomba sotto casa dell'imprenditore e scappa. Delle telecamere di videosorveglianza hanno documentato l'attentato messo in atto contro un imprenditore di Vico Equense (Napoli). Le immagini di quei momenti sono state diffuse oggi dai carabinieri, in concomitanza dell'arresto del presunto esecutore materiale dell'attentato. A luglio scorso furono catturati i due soggetti che avrebbero disposto il posizionamento di quell'ordigno, e di un altro esploso sotto un hotel che la ditta della vittima stava ristrutturando: un imprenditore concorrente e un suo complice
"Conosciamo da tempo la storia di Sergio Bramini, un imprenditore che ha rischiato più volte di fallire per il mancato pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Lo Stato deve a Bramini ben 4 milioni di euro e per questo l’imprenditore ha già dovuto rinunciare alla propria casa. Sembrava che questo problema venisse affrontato con serietà e tempestività da parte del governo e invece apprendiamo che lo stesso Bramini venerdì rischia di subire il sequestro anche della propria azienda. Questo è uno scempio inaccettabile. Rivolgo un appello a Di Maio e Salvini perché si adoperino ed evitino questa tragedia perché per un imprenditore essere costretto a fallire perché lo Stato non paga i propri debiti una è sanzione, una penalizzazione che non è assolutamente accettabile. Mi aspetto che venerdì questo sequestro non abbia luogo. #IoStoConBramini". Lo dice Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Protesta a Roma contro pressione fiscale e burocrazia opprimente. Nel 2013 hanno chiuso oltre 372mila imprese
Arrestato un imprenditore di 44 anni. Le accuse dei finanzieri: "Nonostante un fatturato di tutto rispetto e 2.200 collaboratori sparsi in tutt’Italia, non pagava nulla"