Menomale che ci pensa Rula Jebreal a impartire lezioni sulla libertà di stampa: se ne sentiva proprio l'urgente necessità. La giornalista palestinese, infatti, fa intuire che l'Italia sia messa parecchio male da questo punto di vista e ovviamente nei suoi pensieri la colpa sarebbe del governo Meloni: quindi è necessario che il nostro Paese cominci a mettere in pratica un serio "atto di resistenza". A dimostrazione della situazione teoricamente catastrofica che stiamo vivendo, la Jebreal pubblica un tweet dei Paesi con la maggiore libertà di stampa, secondo l'indice mondiale della libertà di stampa per il 2023, di Reporters Without Borders. Nel suo post su Twitter appare una mini-classifica in cui svettano nei primi quattro posti Norvegia, Irlanda, Danimarca e Svezia, mentre l'Italia è "solo" in 41esima posizione.
L'assunto, quindi, è molto semplice nel momento in cui lei decide di condividere un articolo sui suoi social: nella giornata mondiale della libertà di stampa - che si è tenuta il 3 maggio - "c'è ben poco da festeggiare: il clima è sempre più irrespirabile. La tendenza è globale, ma con Meloni in particolare le allerte crescono esponenzialmente". Un'analisi piuttosto interessante, non c'è che dire. Peccato solamente un minuscolo dettaglio: nell'ultimo anno, secondo il medesimo report, l'Italia ha recuperato ben 17 posizioni e ha così sorpassato così proprio questi Stati Uniti d'America così tanto cari a Rula Jebreal; soprattutto da quando c'è il democratico Joe Biden alla Casa Bianca.
Il collegamento (poco) logico di Rula Jebreal
Una gaffe clamorosa per la giornalista che è sempre pronta a fare la morale al governo di centrodestra contro il quale, da quando ha vinto le elezioni lo scorso 25 settembre scorso, non ha mai risparmiato velenosissime critiche; spesso anche offensive. Qua, tuttavia, il suo capolavoro è veramente sublime: riuscire ad attaccare la Meloni pubblicando dei dati che invece (in teoria) darebbero eventualmente ragione al presidente del Consiglio, se bisognasse basarci esclusivamente sul report annuale (molto discusso, tra l'altro) pubblicato da Reporter sans frontieres sullo stato della libertà di stampa.
Roma torna così alla posizione del 2021 dopo che l'anno scorso era crollata fino al 58° posto in classifica. E, di certo, nella primavera del 2022 non c'era ancora al potere il tanto vituperato esecutivo di destra. L'articolo di Domani, condiviso su Twitter da Jebreal, mette però tutti in guardia: "Non bisogna illudersi per l'apparente miglioramento (l'anno prima eravamo 58esimi) perché è relativo e non considera il 2023.
Dovremo attendere il nuovo monitor Cmpf a fine giugno, per avere un'analisi mirata sull'Ue". Insomma, il ragionamento sembra non fare una piega: anche se (sulla carta) sussisteva meno libertà di stampa, si stava meglio quando al governo c'era la sinistra. A prescindere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.