Quindi, oggi...

L'errore nell'inchiesta sul Covid, il sorrisetto di Travaglio e Elly: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la chiusura dell'inchiesta di Bergamo, i tweet di Elly Schlein e la settimana corta della Cgil

L'errore nell'inchiesta sul Covid, il sorrisetto di Travaglio e Elly: quindi, oggi...

- La rubrica torna dopo qualche giorno di vacanza: quando ci vuole, ci vuole.

- Partiamo dal commentare alcune cosucce accadute in questi giorni. Ha vinto Elly Schlein ed è un po' una sorpresa pure per questa rubrica che l'aveva data per perdente. Brava lei, ma una logica c'è: ad andare alle urne per le primarie sono soprattutto le città, spesso i centri storici, quelli molto radical chic e che non hanno abbandonato l'idea di un Pd femminista, politicamente corretto, attento ai gay e alle minoranze, tanto il reddito non è una problema cui lorsignori debbano pensare. Inoltre, ha vinto il movimentismo che riesce a portare alle urne più fedeli di quanto non riesca a fare un candidato pragmatico come Bonaccini.

- Festeggia ovviamente Repubblica per la vittoria della Schlein, andrà avanti per molto e non credo per lei sia una buona notizia: di solito quello che pensa Rep è esattamente l'opposto di quello che intendono gli elettori.

- Vi giuro, quando l'ho letto sono rimasto agghiacciato e non potevo non riportarlo. I giornali di sinistra scrivono che Schlein rompe il tetto di cristallo "in nome di tutte le donne". Eppure la Meloni è diventata leader di un partito di opposizione ormai anni fa e ora è pure il presidente del Consiglio. Se mai quel tetto è esistito, a fracassarlo ci ha pensato Giorgia, non Schlein.

- È iniziata la trasformazione del Pd, secondo quanto trapela in vista della prossima segreteria. Potrebbe entrare pure Mattia Santori. Da Partito Democratico a Partito delle Sardine.

- Vince Elly Schlein e Matteo Renzi, come al solito, gode. Quando il nuovo Pd intraprenderà inutili battaglie sui diritti degli omosessuali, sul salario minimo, sullo Ius Soli, sull'ambientalismo a ogni costo, secondo voi i moderati di sinistra cosa faranno?

- La guerra alla flat tax del Corriere è incomprensibile. La sintesi è questa: a parità di fatturato o costo azienda, un dipendente incassa di meno. Vero nei numeri, ma falso nei principi. Primo: i contributi versati per il dipendente, gran parte a carico dell'azienda, si traducono in una pensione più alta in futuro. Secondo: il contributo per la cassa integrazione non va calcolato, visto che la cassa integrazione in caso di perdita di lavoro l'autonomo non ce l'ha e probabilmente si sta pagando una assicurazione (di solito più onerosa). Terzo: non si tiene conto che il dipendente indeterminato ha un reddito fisso, indipendentemente da come va il mese, mentre l'autonomo deve conquistarsi il fatturato euro dopo euro. Quarto: l'autonomo se non lavora, in ferie, non incassa. Quinto: se l'autonomo si ammala, sono cavoli; il dipendente sta a casa, al calduccio, con lo stipendio assicurato. Sesto: l'autonomo ha un rischio di impresa che i dipendenti non hanno e da che mondo è mondo, il rischio di impresa dovrebbe garantire maggiore introito a fronte del rischio di restare col culo per terra. Detto tutto questo, 7mila euro all'anno in più, cioè 500 euro al mese, vi sembrano tanti?

- La notizia del giorno è ovviamente la chiusura dell’indagine della procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid. Primo commento: era ora. Possibile ci siano voluti tre anni per capire i reati, se ci sono, e trovare indizi? Tre anni significa che il processo durerà se va bene altrettanto e che arriveremo a sentenza l’anno del mai e il giorno del poi. Non è un tantino esagerato?

- Trovo sconcertante, trenta anni dopo Tangentopoli, che la procura di Bergamo comunichi ai giornali le chiusura delle indagini quando gli atti ufficiali non sono ancora stati consegnati ai legali dei diretti interessati. Conte, Fontana, Gallera: tutti colti alla sprovvista da una “fuga di notizie” che non dovrebbe esistere. È stato un errore? Dubito. E mi chiedo: non si poteva attendere domani, aspettare che i legali avessero le carte in mano, prima di divulgare ai cronisti la notizia? Che orrore questo classico vizietto italico che non passa mai.

- Il vero problema di Elly Schlein? Lo stesso di chi diventa segretario di un partito a legislatura in corso: Elly guida il Pd, ma conta poco in Parlamento. La pattuglia di deputati e senatori a lei fedeli è esigua e queste sono cose che contano, soprattutto a lungo andare. Dovrà sudare sette camicie per riuscire a tenere a bada quegli onorevoli che non è detto salgano sul carro del vincitore.

- Landini propone la settimana di quattro giorni lavorativi. Figo eh, ma poi l’aumento dei costi per le aziende chi lo sostiene? Poi non lamentatevi, cari sindacati, se gli imprenditori delocalizzano.

- Elly Schlein improvvisamente mi sta simpatica. Qualche anno fa sparò a palle incatenate contro i grandi esponenti della sinistra italiana politica e culturale. Se l’è presa con Fabio Fazio e Luciana Litizzetto (“le due voci più sgradevoli dello spettacolo italiano”), Enrico Letta (“ha fatto danni nel Pd”) e con il direttore del Fatto Quotidiano (“quel sorrisetto del ca*zo di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stro*zo" eccetera eccetera).

In sintesi: abbiamo eletto segretario del Pd una haters che fa body shaming sul sorrisetto “del cazzo” di Marco Travaglio, ma che poi si batte contro gli haters e chiunque discrimini. Viviamo in un mondo meraviglioso.

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