Le parole più belle

La lezione di Beatrice Venezi e l'immagine di Kundera. Le parole della settimana

La Russa e la tristezza del tifo su una generazione molto triste, l'immagine di Milan Kundera, Miss Olanda transgender, la lezione di Beatrice Venezi, intelligenza artificiale e competitiva, viva la legge sulla natura?

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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

La Russa e la tristezza del tifo su una generazione molto triste

Si rincorrono le notizie sull'accusa di violenza sessuale al figlio del presidente del Senato, ogni giorno particolari che stuzzicano la morbosa curiosità di quella parte di noi che da decenni segue ogni accusa criminale con il cipiglio dell'infallibile criminologo, a bar svuotati le grida si alzano sui social e siamo capaci di dividerci anche di fronte ad una situazione così delicata, fazioni che sostengono il ragazzo, fazioni che sostengono la ragazza, fazioni impazzite che danno del violentatore persino al padre, come il tifo in un colosseo romano in cui si è dimenticato il più elementare richiamo all'humanitas che ci fa tutti uguali e ciascuno spera nella fine ingloriosa di uno dei due contendenti, l'unica cosa certa in questa vicenda, qualunque sia il suo epilogo, è che questa generazione non merita la figura triste, tossica e avvelenata che sta facendo.

L'immagine di Milan Kundera

Milan Kundera se n'è andato, ma di lui restano parole incise a fondo nell'anima di chi ha incontrato i suoi libri, parole su cui si specchia l'amarezza, lui cacciato dal cuore della nazione che gli ha dato i natali, esiliato in una Francia che ha accolto le sue parole che denudano un'umanità che sa conoscere così facilmente la disperazione, ma che sa trovare senso anche in sapori scoloriti, l'essere è insostenibilmente leggero e ora che gli è volato via potrà consolarsi con una sua citazione, ma non subito: “La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell'uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L'uomo ci arriva solo dopo la morte. E neanche subito. Solo molto tempo dopo la morte”.

Miss Olanda transgender

E le carte si continuano a mischiare, in questo Occidente così fluido dopo le alluvioni ideologiche che l'America continua a provocare, così sempre meno persone restano perplesse per il fatto che in Olanda è stato eletto Miss un transgender, un concorso per donne vinto da un uomo e guai a farlo notare o l'inquisizione arriva con le sue etichette “transfobico sessista” e tutto il resto, triste la cecità inconsapevole di chi non si rende conto che è tutto parte di un gioco molto più vasto, un gioco perverso del potere capitalistico orchestrato direttamente nei nostri corpi.

La lezione di Beatrice Venezi

E a proposito di etichette, come si diverte certo mondo a dividere i buoni dai cattivi, come hanno fatto con Beatrice Venezi, definita addirittura “neofascista” per il fatto di aver accettato un incarico dal ministero della Cultura del governo Meloni e di aver partecipato a una convention di Fratelli d'Italia, ma lei ha reagito con una fermezza e uno stile che vale molto più delle stanche grida degli antifascisti di facciata che veicolano invece con la loro richiesta di censure un pensiero sì fascista, “non posso accettare censure”, ha detto, “e credo che neanche Puccini le avrebbe accettate”, ed esegue l'Inno a Roma così la voce dell'Arte si libra nell'aria libera, incurante di chi non la capisce e riduce tutto alle tristi categorie politiche, umiliando gli strilli impazziti di chi ha perso il senso della realtà.

Intelligenza artificiale e competitiva

Anche Google si butta nella corsa alla cosiddetta intelligenza artificiale – e quando smetteremo di chiamarla così metà del problema sarà già risolto – e inaugura Bard, anche se in via ancora sperimentale, la concorrenza scatta e velocizzerà ancora di più le dinamiche, che già corrono, ogni giorno nuove app rivoluzionano il modo in cui ci relazioniamo con la realtà, ma quale sia il punto di approdo di questa veloce navigazione nessuno sembra saperlo.

Viva la legge sulla natura?

E dire che a leggere i titoli, da vecchio poeta incline alla natura, mi sembrava una grande conquista per l'umanità, una “legge sulla natura” che tuteli le aree naturali, riporti verde e foreste, rimetta al centro un rapporto equilibrato fra umani e natura al punto da far capire agli umani di non essere osservatori esterni ma parte della natura stessa, ecco, tutte queste speranze si sono infrante nell'istante stesso in cui ho letto che Greta Thunberg ha esultato.

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