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"Nessuna pressione". Amadeus smentisce le voci sui nuovi vertici Rai

Il conduttore del Festival: "Ho avuto tutte le rassicurazioni per poter fare il mio lavoro liberamente". Smontate le speculazioni sulle presunte interferenze della nuova governance sulle scelte artistiche della kermesse

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A volte, di mezzo, c'è davvero un abisso. Tra certe indiscrezioni fatte circolare a mezzo stampa e la realtà intercorre spesso un vastissimo margine di fantasiose speculazioni. Prendete ad esempio il caso di Sanremo 2024: dopo l'insediemento dei nuovi vertici Rai, da sinistra s'erano messi a dire che la nuova governance vicina al centrodestra avrebbe fatto piazza pulita pure al Festival. Per quale motivo, poi, non è dato saperlo, visti gli ascolti monstre della kermesse condotta da Amadeus. Avevano pure raccontato di misteriosi "emissari" di Viale Mazzini presenti ai casting delle giovani promesse, forse per indirizzare le scelte del direttore artistico. E a un tratto erano addirittura circolate improbabili voci di un Amadeus "dimezzato" (presentatore sì, direttore artistico no). Ovviamente, tutte puntualmente smentite.

E bisogna ammettere che il conduttore ravennate, davanti a questo circo di pissi-pissi orientati politicamente, ha avuto uno stoico atteggiamento zen. "Come ho vissuto quelle voci? Con tranquillità, per carattere. Alcune indiscrezioni, se devo dire, anche con divertimento", ha affermato Amadeus in un'intervista rilasciata a FQMagazine. Nel colloquio con il giornalista Giuseppe Candela, peraltro, il direttore artistico della kermesse ha smentito in modo diffuso le speculazioni sui suoi presunti attriti con i nuovi vertici del servizio pubblico. "Ho rapporti ottimi con Roberto Sergio (Ad Rai, ndr), un dirigente che conosce bene l’azienda, arriva dalla radio e conosce l’importanza della musica e la necessità di rispecchiare l’attualità discografica. Davvero nessun problema. Ci siamo confrontati e ho avuto tutte le rassicurazioni per poter fare il mio lavoro liberamente", ha affermato. E pensare che qualcuno lo aveva descritto come "irritato" e ai ferri cortissimi con la nuova dirigenza.

Con la politica - ha proseguito il conduttore - "non ho rapporti. Mi infastidisce quando dicono che faccio un Sanremo politico perché non è così. Sono come un attaccante con la carriera al servizio dei risultati: se segno gioco, se faccio male vado in panchina". E ancora: "Non mi sono mai schierato politicamente, non ho mai chiesto a un cantante o un ospite per chi votano, non ho mai scelto una canzone in base a una corrente politica. Non mi interessa e non sono tenuto a saperlo". Certo, inutile negare alcune tensioni registratesi lo scorso febbraio per il monologo politico di Fedez e per quel siparietto discutibile tra il rapper e Rosa Chemical. Ma in quel caso - come avevano rivelato alcune fonti a ilGiornale.it - le discussioni si erano più che altro concentrate sul controllo editoriale da parte dei vertici Rai del momento. E non sul conduttore.

"Ho lavorato con tutti, con dirigenti di ogni schieramento e nessuno mi ha chiesto quali erano le mie idee politiche ma solo quali progetti televisivi volevo realizzare", ha tenuto a precisare Amadeus a FQMagazine, ripercorrendo alcuni momenti della propria carriera e la collaborazione coi vari direttori avvicendatisi in Rai. Stranamente, le voci sulle presunte tensioni sono però iniziate a circolare solo dopo l'insediamento della nuova governance (peraltro composta da personalità interne al servizio pubblico e dunque non arrivate a Viale Mazzini da un giorno all'altro).

"Lo dico ufficialmente: questo è il mio ultimo Festival. Cinque di seguito sono tanti. Aver eguagliato Pippo Baudo e Mike Bongiorno è un onore. Se tra qualche anno mi venisse richiesto potrei tornare, in futuro sì ma adesso mi devo fermare. Pure Morandi lo ha condotto con me a 78 anni", ha anche confermato Amadeus.

E meno male che lo ha fatto direttamente lui, sennò qualcuno avrebbe speculato pure sulla scelta dell'artista, magari inventandosi un'epurazione ad hoc.

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