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Giovani in prima linea: Mattarella nomina 30 piccoli "Alfieri della Repubblica"

Sedici ragazzi e quattordici ragazze sono diventati oggi "Alfieri della Repubblica" insigniti dal presidente Mattarella. Tra commozione e felicità, tante storie di solidarietà e inclusione.

Giovani in prima linea: Mattarella nomina 30 piccoli "Alfieri della Repubblica"

Sono 30 i piccoli Alfieri della Repubblica, nominati dal presidente Mattarella al Quirinale. Si tratta di 16 ragazzi e 14 ragazze, che insieme ad alcuni giovani premiati con targhe per azioni collettive, rappresentano un orgoglio per il nostro Paese. Il più piccolo, Alexander Bani, di origini russe, ha appena 10 anni e ha aiutato Sasha, un piccolo bambino ucraino scappato dal conflitto e ospite di una famiglia italiana per alcuni mesi. Tante sono le storie che hanno fatto di questi piccoli "Alfieri" degli eroi: si sono messi a disposizione nelle più disparate necessità con grande spirito di altruismo e solidarietà, che, come si legge da una nota del Quirinale: "Non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche".

La disabilità che non rappresenta un ostacolo

Un altro degli "Alfieri", è il 18enne Aniello Capuano affetto da distrofia facio-scapolo-omerale, una malattia rara a causa della quale ha perso la vista e l'udito. A cinque anni e mezzo ha avuto la diagnosi di Fshd, che però non lo ha fermato, anzi ha dato ancora più impulso alla sua voglia di mettersi a disposizione della comunità. "Sono non vedente da quando avevo nove anni e mezzo, mentre a 11 anni ho fatto l'impianto cocleare. Non sento il peso della malattia, sono un ragazzo volitivo e cerco di dare sempre il meglio di me". Aniello ha aperto un canale Youtube, ha contribuito alla stesura del libro: "Storie diverse: La normalità del disagio", edito da Feltrinelli e insieme ai compagni del liceo scientifico Rescigno, di Roccapiemonte, che frequenta tutt'ora, ha dato vita a numerose iniziative benefiche, anche nel duro periodo del lockdown.

Come lui, anche Sokona Souare è stata premiata per il coraggio e la determinazione con cui affronta la sua disabilità. Nata nel Mali, è arrivata in Italia all'età di 9 anni dopo uno di tanti viaggi della speranza. Quando per la prima volta è entrata in una scuola italiana non aveva mai vista una matita: diventata sorda a soli 4 anni a causa di una meningite non curata, dove viveva prima a bambini come lei non era permesso andare a scuola. Ed ancora la 16enne Josephine Riccio, per la quotidiana testimonianza del valore irrinunciabile e positivo delle diversità con cui quotidianamente reagisce alle difficoltà provocate da una malattia invalidante che la costringe sulla sedia a rotelle.

L'aiuto che arriva dalla scrittura e dal web

Come Aniello, anche Chiara Longo ha 18 anni e qualche anno fa, nel periodo del lockdown, ha pensato di rendersi utile, pur non potendosi muovere da casa. È nato così il suo blog #PlugInTheWorld (collegare il mondo), che ora l'ha fatta diventare un "Alfiere della Repubblica". "Il blog è nato come antidoto al lockdown, nel 2020. Scrivevo, in inglese, per informare i giovani su ciò che accadeva. Temi come parità di genere, cambiamenti climatici, guerra, mafia, politica, mi interessano da sempre: intervengo sempre quando ne parliamo in classe. In pandemia ho fatto sentire così la mia voce".

Ha invece messo a disposizione le sue abilità informatiche al servizio di una associazione che si impegna per uno "sport inclusivo", il 20enne Luigi Falconi, che non si è lasciato abbattere dalle sue difficoltà, legate a un disturbo dello spettro autistico, sostenendo che: "Le differenze non sono un disvalore, ma una ricchezza". Si è occupato delle persone anziane il 12enne Zaccaria Dellai, che per loro ha ideato anche un fumetto, "Il vecio tarampa", che li vede protagonisti di storie semplici, maturate e arricchite negli anni e raccolte in un sito internet per tutti quelli che lui considera: "Le sue radici".

Aiutare gli altri con la Croce Rossa

Sono tre i giovani volontari della Croce Rossa italiana, insigniti dal presidente Mattarella: Viola Bandiu (Comitato di Olbia), che si è occupata della consegna di pacchi alimentari e buoni spesa a quanti si trovavano in condizioni di maggiore vulnerabilità. Gioele Mazzone (Comitato di Gengio) che spende ogni sua energia in attività di prevenzione dei disastri ambientali, di promozione dei corretti comportamenti in ambito ecologico e di lotta al cambiamento climatico, e Riccardo Maria Jules Van Lysebetten (Comitato di San Donato Milanese), per l'attività di volontariato, che non è mai venuta meno nelle fasi più acute della pandemia, prestando costantemente servizio in sala radio, rispondendo alle numerose chiamate di aiuto che arrivavano in centrale, nonostante sia affetto dalla sindrome di Asperger. Anche Giulia Rossi, residente a Modena, è stata insignita del merito, per l'energia e l'entusiasmo con cui presta la sua opera di volontaria della Croce Blu, sin dalle prime fasi della pandemia, prestando il proprio servizio principalmente in un hub vaccinale, e aiutando soprattutto anziani e stranieri nella corretta compilazione dei moduli.

L'accoglienza e l'aiuto ai profughi

Oltre al piccolo Alexander Bani, anche molti altri giovani sono scesi in prima linea durante le prime fasi della guerra, aiutando i profughi. Tra questi proprio un ragazzo di origine Ucraina, Riccardo Yanovsky di Latina, che si è messo a disposizione per aiutare soprattutto i suoi coetani, come Dimitri, fuggiti dalla distruzione e dalle bombe, traducendo dall'italiano all'ucraino, permettendo in questo modo un veloce inserimento in ambito scolastico. Giulia Martinello, 19 anni appena compiuti, si è invece dedicata come volontaria a favore di una comunità della Bosnia che, a distanza di anni, non è ancora riuscita a dimenticare l'orrore della guerra. Durante questa esperienza si è prodigata nel servizio a favore della popolazione locale, per lenire difficili situazioni sociali, insegnando e intrattenendo i bambini del posto e aiutando le donne e gli anziani. Anche la 18enne Maria Grazia Fragale, si è distinta nell'accoglienza, favorendo l'integrazione di una ragazza ucraina all'interno della classe, e per aver aiutato alcuni rifugiati nell'apprendimento della lingua italiana.

In "soccorso" degli altri senza paura

Ci sono poi ragazzi, che si sono distinti per il senso di solidarietà nei confronti di persone in difficoltà. Come il 18enne Ettore Prà, che si è fermato a soccorrere un avversario, rovinosamente caduto, durante una competizione ciclistica. Ettore ha interrotto la sua gara, e ha soccorso lo sfortunato collega. È anche andato a recuperare la sua bicicletta e ha fatto in modo di ripartire insieme verso il traguardo. Non ha invece avuto esitazione il 19enne Giovanni Scialdone a praticare la manovra di rianimazione su una persona in arresto cardiaco salvandole la vita quando aveva appena 12 anni. Da quel momento in poi si è impegnato nel diffondere la cultura del soccorso, insegnando le manovre salvavita, formando altre persone alla rianimazione e all'uso del defibrillatore. Tommaso Zotti, appena 15 anni ha affrontato una situazione di emergenza, provocata dal malore del conducente di uno scuolabus. Grazie al suo intervento, tutti gli occupanti del mezzo sono riusciti a mettersi in salvo.

Solidarietà e aiuto ai compagni di scuola

Andrea Premoli 19enne di Milano, ha dato sostegno a chi è portatore di handicap con dedizione e grande solidarietà, riuscendo a costruire e a facilitare l'integrazione di un suo compagno di scuola disabile, e promuovendo attraverso i social i temi dell'integrazione. I suoi valori si esprimono anche nel sostegno al progetto lavorativo PizzaAut, pizzeria gestita da soli ragazzi con problemi psicofisici.

Ha imparato velocemente la lingua dei segni la 14enne Anna Assunta Lombardi, per aiutare e sostenere una compagna di scuola sorda arrivata dal Mali. Anna Assunta si è distinta per la generosità con cui ha contribuito all'inclusione nella vita di classe di Sokona, affetta da sordità dall'età di 4 anni a causa di una meningite non curata. Anche Sokona, come lei, è diventata una piccola "Alfiera". Per l'amicizia incondizionata con cui ha aiutato una compagna di classe con disabilità cognitiva nell'interazione sociale, è stata insignita anche la 18enne Diletta Lago, autrice, tra l'altro, di una fiaba che ha ottenuto un importante riconoscimento. Oltre ai compagni, Diletta si è distinta anche svolgendo diverse attività di animazione per i bambini della parrocchia.

E ancora...

La 17enne Maddalena Da Rozze, per la dignità e il forte senso di responsabilità con cui ogni giorno si prende cura della mamma malata. La sua maturità le ha permesso di salvare la vita alla madre quando, a fronte di un improvviso aggravamento, è stata capace di attivare immediatamente i soccorsi. L'11enne William D'Alascio, per l'impegno e la generosità con cui, nelle fasi più difficili della pandemia, si è assicurato che i compagni di classe, costretti in casa dal virus, non rimanessero indietro nel programma di studi. Il 19enne Alessandro Cuomo, per il senso civico mostrato nel dare pronto aiuto a una signora, vittima di un furto. Con coraggio ha rincorso i due ladri, ha contribuito ad assicurarne uno alla giustizia ed è riuscito a riconsegnare alla vittima il portafoglio che le era stato sottratto. La 19enne Francesca Di Sabatino, per il servizio di volontariato prestato in favore dei bambini e delle persone più deboli.

La 20enne Deborah Maria Inserillo, per l'attività di volontariato con cui testimonia l'importanza della condivisione e del dono e per l'impegno contro lo spreco alimentare, fatto di azioni concrete e di sensibilizzazione per uno sviluppo sostenibile e la sua partecipazione come volontaria al Banco Alimentare. Elisabetta Petronela Merfu, 20 anni, per l'attività di volontariato che svolge in favore dei ragazzi più piccoli diventando parte attiva della rete Crescere al Sud, realizzando inchieste sui diritti negati a bambini e ragazzi nel territorio di Scalea e partecipando a iniziative antimafia. Simone Rovere Meloni, 20 anni, per il coraggio e la perseveranza con cui ha reagito alla perdita di parte del suo gregge in seguito a una drammatica alluvione.

Francesco Spataro, 17 anni, impegnato fin da piccolo nello scoutismo, dal 2017 collabora attivamente come volontario del Banco Alimentare per sensibilizzare quante più persone possibile sul valore del cibo, l'importanza della condivisione e la lotta allo spreco.

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