Il declino delle berline, i numeri di una crisi irreversibile

Da simbolo di prestigio familiare a rarità su strada: il lento e inesorabile declino delle berline in Italia, tra cambiamenti di gusto, costi crescenti e l'ascesa inarrestabile dei SUV

Il declino delle berline, i numeri di una crisi irreversibile
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Vent’anni fa, stuzzicato da un rumore insolito, ti saresti affacciato alla finestra per scorgere la nuova automobile del vicino di casa. Un buon padre di famiglia difficilmente avrebbe acquistato un SUV, molto probabilmente avrebbe optato per una station wagon, ma è altrettanto possibile che nel suo ordinato vialetto ci avrebbe adagiato una fiammante berlinona a tre volumi. Un classico senza tempo. Ma adesso, le berline che fine hanno fatto?

Il paragone con vent'anni fa

Abbiamo ipotizzato una scena ordinaria, plausibile in ogni angolo d’Italia. Nel 2005 la “segmento D” più acquistata nel Bel Paese era l’Audi A4, con ben 26.137 unità, mentre fra le ammiraglie di “segmento E” la più gettonata era la BMW Serie 5, che riuscì a collezionare ben 15.053 immatricolazioni. Erano altrettanto diffuse le varie Alfa Romeo 156 e 159, oltre alla più grande 166, la BMW Serie 3 insieme alla già citata Serie 5, l’Audi A6, le Mercedes-Benz Classe C e Classe E, la Volkswagen Passat o le Volvo S60 e S70. Oggi, questa supposta cartolina sarebbe ancora immaginabile? La risposta è semplice: no. Osservando i dati UNRAE riguardanti le vendite di auto nuove in Italia nel corso del 2024, dobbiamo constatare una tendenza al ribasso per le “berline da famiglia” e per le “ammiraglie”, che rispettivamente hanno conquistato una quota dell’1% e dello 0,2%.

BMW Serie 3

Numeri risibili: il totale delle segmento D immatricolate l’anno passato è di 16.400 unità, mentre le segmento E/F si sono fermate a 3.325. Il paragone con due decadi fa è veramente impietoso, solamente un modello riusciva a ottenere più dell’intero settore odierno. La BMW Serie 3 nel 2005 firmava nello Stivale 23.041 nuove immatricolazioni, mentre quest’anno il contatore si è fermato ad appena 1.010, la stessa Audi non se la passa meglio: le attuali A4 e A5, unite nella forza, hanno venduto 1.214 vetture, molto meno delle 26.137 di allora. Anche la nostrana Alfa Romeo con la Giulia, erede della 156 all’epoca vicina al pensionamento, ha fatto molto peggio dei tempi che furono: 12.644 unità per la vecchia e 1.137 per la nuova. Per capire lo stato di salute di un paziente molto malato, è possibile fare un balzo nella crudele classifica delle auto meno vendute entro i nostri confini nazionali nel 2024.

Berline "tre volumi": fra le auto meno vendute in assoluto

In questa poco lusinghiera “top ten” compaiono ben sei vetture appartenenti alla categoria delle berline a tre volumi medio/grandi. Fra queste ci sono: la Lexus ES (appena 40 macchine vendute), la DS 9 (38 esemplari), la Volvo S60 (38), la Jaguar XE (29), la Volvo S90 (16), e la meno immatricolata in assoluto, la nobile Jaguar XF (12 vetture). La domanda che in molti si pongono è se questa tipologia di auto è in declino anche in altre parti del mondo. Negli Stati Uniti, in Cina e in altri mercati asiatici le berline classiche riescono a difendersi con numeri discreti, ma in Europa – Italia non esclusa, come abbiamo visto - la caduta è irreversibile e sembra non esserci un paracadute per attutire il colpo. Le motivazioni che risiedono dietro al tramonto delle berline più classiche sono molte, anche se nessuna è certa seppur logica.

Volvo S60

In primo luogo, non si può non citare la moda, la tendenza che ha lanciato in orbita i SUV, che oggi vanno per la maggiore e che sono la scelta prioritaria anche fra coloro che guardano a una soluzione di famiglia, poi ci sono un potere d’acquisto eroso negli anni, un costo delle auto nettamente più alto rispetto a vent’anni fa e semplicemente un ciclo

vitale che va ad esaurirsi. Come il vinile ha lasciato spazio alla musica fruibile nell’etere, così le berline liberano la loro strada al nuovo che avanza. Nel più classico processo di evoluzione della specie. Almeno si spera.

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