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Thomas Ingenlath, razionalismo teutonico al servizo dell'Arctic Design

Thomas Ingenlath oggi è il CEO di Polestar, che sta portando verso nuovi e luminosi orizzonti, dopo aver speso parte della carriera nel Gruppo VW

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L'Arctic Design, espressione stilistica per descrivere il gelido e solido stile delle vetture Polestar, originarie della placida e armoniosa Scandinavia, è una moderna e personale chiave distintiva per raccontare delle auto che guardano al domani con pragmatismo e affidabilità, senza tuttavia trascurare il fascino e la sportività. L'amministratore delegato di questo Brand in continua ascesa si chiama Thomas Ingenlath, un tempo responsabile del design di Volvo, albero della vita della stessa Polestar. Il tedesco è un uomo che ha le idee chiare su tutto e non ha paura di criticare una deriva espressiva che sta condizionando il mondo dell'automotive, troppo incentrato su forme sgargianti e chiassose. "Less is more" diceva Ludwig Mies van der Rohe che, come Ingenlath, proveniva dalla stessa terra. E non è un caso.

All'interno del Gruppo Volkswagen

Ingenlath nasce nel 1964 in Germania e il suo percorso formativo lo porta a conseguire un MA in Vehicle Design presso il Royal College of Art di Londra, dopo la laurea ottenuta alla Fachhochschule für Gestaltung di Pforzheim, nella sua nazione d'origine. Dai banchi universitari si passa alla prova dura del lavoro, della vita vera. Il primo step si chiama Gruppo Volkswagen, dove entra sul finire del secolo scorso, occupando un ruolo formativo in Audi. Dopo di che, egli diventa capo progettista degli esterni per Volkswagen e, poi, nel 2000 viene nominato capo progettista del marchio Skoda.

Škoda Superb, le foto dell'ammiraglia  12

Nel 2006 viene promosso Direttore del Design presso il Volkswagen Design Center di Potsdam, un'investitura prestigiosa e di assoluta rilevanza. In fondo, in quel periodo Skoda, grazie ai suoi lavori, abbandona quella patina di seriosità e di grigiore che per troppo tempo l'aveva accompagnata. Portano la sua firma modelli di sicuro appeal come: la Superb, la Fabia, la Roomster e la Yeti. Tutti veicoli che hanno traghettato il costruttore ceco verso la dimensione attuale, fatta di prestigio e rispettabilità elevata.

Ingenlath, da Volvo a Polestar

Nel 2012 Ingenlath muove verso Volvo, dove va a ricoprire il ruolo di responsabile generale del Desing. Il suo approccio innovativo, meticoloso e curato porta giovamento alle auto svedesi, molto tradizionali e classiche. La rivoluzione stilistica del disegnatore è propizia per tutto il movimento nordico dell'automobile, tanto che nella prima decade del terzo millennio le Volvo conquistano sempre più clienti, affascinanti dal carisma dirompente di veicoli che, oltre a vantare una sicurezza da primato, sanno toccare le corde dell'emotività. Sotto l'egida del designer e manager tedesco compaiono le XC90, S90 e V90. Tutte auto di altissimo profilo e lignaggio.

Polestar 2

Nel 2017 la nuova avventura, l'inedita investitura di CEO di Polestar, un tempo costola di Volvo e adesso realtà autonoma e intrigante. Stavolta si parla di auto elettriche, di mobilità ecologica e di futuro. Una sfida che non spaventa Ingenlath, perché sotto alla sua direzione l'azienda sta crescendo, ritagliandosi sempre più spazio in un mercato premium competitivo e agguerrito, dove non esiste più soltanto Tesla. La chiave per vincere la partita passa anche dal design, il suo giardino di casa e che in questo caso ha un nome: Arctic Design.

In cosa si distingue l'Arctic Design

Una vettura che segue questa corrente stilisticamente deve essere esteticamente robusta e vagamente spigolosa, meglio se con un frontale grintoso e una coda non troppo pronunciata. Una linea nel complesso pulita, razionale e senza eccessivi fronzoli, così come le tinte a disposizione che dovrebbero variare dal bianco al nero, con intervalli di grigio sfumato; tutte essenziali per esaltare i variegati dettagli estetici. Insomma, attraverso questi tratti si dovrebbe captare il legame tra la terra di orgine, la Scandinavia, e la natura che domina imperante a quelle latitudini. Fredde fuori ma con un'anima che ti scalda quando ti siedi al posto di comando.

Queste sono le Polestar moderne, le auto sotto la guida di un faro chiamato Thomas Ingenlath.

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