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Il nucleare "ultrasicuro" arriva in Italia: ecco quando

Ultra Safe Nuclear Corporation annuncia "la produzione industriale di reattori di nuova generazione per la fornitura di calore a industrie energivore"

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Il nucleare americano arriva in Italia. Ultra Safe Nuclear Corporation (Usnc), società con sede a Seattle che si occupa di microreattori nucleari con potenza termica fino a 50 MW, ha annunciato che porterà nel nostro Paese i Micro Modular Reactors (Mmr). A patto, naturalmente, che il quadro legislativo e la volontà popolare permettano il ritorno all’atomo.

L’azienda, che ha completato la costituzione di Ultra Safe Nuclear Italia s.r.l. lo scorso 23 dicembre, ha come obiettivo «la produzione industriale di reattori di nuova generazione per la fornitura di calore a industrie energivore, ma anche elettricità e idrogeno oltre a sistemi di stoccaggio per le rinnovabili».

Grazie ai reattori ceramici con capacità di autospegnimento della catena, il progetto azzera il rischio di incidenti come quello di Chernobyl e Fukushima. Tale tecnologia al momento è in fase di test in Canada, Usa, Finlandia e Polonia. Il primo reattore aprirà negli Stati Uniti nel 2028, mentre quello italiano potrebbe essere il quinto in ordine temporale a vedere la luce a condizione che le autorità di sorveglianza diano le autorizzazioni necessarie in tempo, come conferma il responsabile di Usnc Italia Riccardo DeSalvo. «Abbiamo l’intenzione di collaborare – dichiara a Il Giornale DeSalvo – per la costruzione con un’altra azienda italiana, con cui nascerà una joint venture».

Ultra Safe Nuclear guarda così all’Italia per ampliare le attività già consolidate in America dove di recente si è aggiudicata un importante contratto con la Nasa per la propulsione dei razzi nucleari termici. L’intenzione è di fornire energia affidabile e a prezzo garantito alle industrie, ma non è escluso che in futuro il surplus prodotto venga utilizzato per altri scopi. Entro il 2030 sono attesi i primi risvolti operativi negli Mmr. L’approdo da oltreoceano è stato comunque favorito dalla strategia energetica del governo Meloni, che ha lanciato la piattaforma del ministero dell’Ambiente per il nucleare sostenibile.

Usnc è solo uno degli attori impegnati nello sviluppo del nucleare di quarta generazione. Anche Newcleo, la startup dell’ex fisico del Cern Stefano Buono, dopo aver raccolto centinaia di milioni di euro e siglato un accordo con Enel per la costruzione in Francia di un prototipo (che non sarà commerciale come quello di Usnc), sta lavorando alla creazione di piccoli reattori modulari (Smr) con una deadline simile a quella di Ultra Safe: la fine di questo decennio.

Il nucleare sicuro e pulito su cui il Mase ha deciso di investire attirando l’interesse di realtà come Usnc e Newcleo è destinato perciò a una svolta nel medio termine che potrebbe rivelarsi la scelta vincente rispetto a un anacronistico ritorno al passato rappresentato dalle vecchie centrali.

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