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Malattie autoimmuni, una cellula è implicata nella loro insorgenza

Gli scienziati sono fiduciosi. La comprensione delle patologie autoimmuni porterà in futuro alla creazione di terapie sempre più efficaci

Malattie autoimmuni, una cellula è implicata nella loro insorgenza
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Le malattie autoimmuni sono particolari patologie caratterizzate da un malfunzionamento del sistema immunitario. Per la precisione le cellule e le glicoproteine che lo costituiscono aggrediscono l'organismo poiché lo percepiscono come una minaccia. Vengono presi di mira numerosi organi e tessuti, in particolare la pelle, i muscoli, le ghiandole esocrine (tiroide, pancreas), le articolazioni, i vasi sanguigni e i globuli rossi. Tre sono le conseguenze essenziali dell'anomalia del sistema immunitario che, ricordiamo, è la principale arma di difesa del corpo nei confronti di pericoli esterni (virus, funghi, batteri) e interni (cellule tumorali):

  • Distruzione parziale o totale degli organi e dei tessuti interessati
  • Crescita anormale degli organi e dei tessuti coinvolti
  • Alterazione funzionale degli organi e dei tessuti colpiti.

La cura delle malattie autoimmuni spesso è parecchio complicata a causa della complessità del sistema immunitario e al fatto che esso varia notevolmente da individuo a individuo. Tuttavia gli scienziati del Garvan Institute of Medical Research hanno proposto di utilizzare l'impronta digitale delle cellule immunitarie al fine di identificare in maniera rapida i trattamenti più efficaci per il disturbo di cui si soffre. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Le cause delle malattie autoimmuni

Attualmente le cause delle malattie autoimmuni non sono note con precisione, però gli scienziati hanno individuato alcuni fattori di rischio che favoriscono la loro insorgenza. In primis la predisposizione familiare. Infatti è stato sistematicamente notato che all'interno di una stessa famiglia vengono spesso diagnosticati diversi casi della stessa patologia autoimmune. Non si devono poi sottovalutare altri elementi quali l'assunzione di determinati farmaci, alcune infezioni virali o batteriche, l'esposizione a particolari irritanti chimici e ambientali.

Non meno importante è, infine, la dieta. Secondo i ricercatori del Francis Crick Institute, James Lee e Carola Vinuesa, un'alimentazione ricca di cibi fast food è carente di fibre. Tale mancanza, alterando il microbiota intestinale, può essere in grado di innescare le malattie autoimmuni. Tuttavia gli studiosi precisano che l'avvento di tali disturbi è principalmente legato ad una certa suscettibilità genetica. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Le malattie autoimmuni e il macrofago del corpo tingibile

Per quasi 140 anni l'origine e il comportamento di una cellula presente all'interno dei linfonodi nota come macrofago del corpo tingibile è rimasto un mistero. Ora gli scienziati del Garvan Institute of Medical Research, guidati dal professor Tri Phan, capo del laboratorio di microscopia intravitale ed espressione genica (IMAGE), hanno monitorato il suo ciclo vitale e sono giunti alla conclusione che essa può avere delle implicazioni nella comparsa delle malattie autoimmuni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell.

I macrofagi, in molte parti del corpo, sono responsabili della rimozione di materiale estraneo come virus e batteri. Il team ha scoperto che i macrofagi del corpo tingibile sono specializzati nella pulizia delle cellule B che proliferano quando il sistema immunitario combatte un'infezione. Le cellule B che falliscono sono destinate a morire, però nel momento in cui devono essere eliminate possono indurre il sistema immunitario ad attaccare sé stesso ed innescare così l'autoimmunità.

Lo studio

Per osservare come si formano i macrofagi all'interno dei linfonodi e come si comportano in tempo reale, i ricercatori hanno utilizzato tecniche di imaging intravitale all'avanguardia. Dall'analisi è emerso che, a differenza di altre cellule immunitarie, i macrofagi del corpo tingibile si disperdono uniformemente e rimangono in agguato. Quando una cellule B morta o morente si avvicina, il macrofago si allunga per avvolgere il bersaglio e lo ingerisce.

Secondo gli studiosi questa scoperta aiuta a comprendere la cause di malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico. Nei soggetti affetti da questa patologia il sistema immunitario lotta per controllare la produzione di cellule T e B. La loro iperattività genera autoanticorpi, infiammazione e danni a lungo termine in tutto il corpo. Dall'indagine si è evinto che i macrofagi del corpo tingibile, con la loro funzione di pulizia delle cellule B, potrebbero essere responsabili dell'attivazione della catena di eventi in caso di fallimento.

Finora lo studio ha esaminato cosa succede ai macrofagi in modelli animali di un sistema

immunitario sano. Il prossimo passo sarà quello di espandere l'esperimento a un modello autoimmune per comprendere se sarà possibile salvare il sistema fallimentare e prevenire l'autoimmunità alla radice.

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