Calcio

"La Juve ha sempre vinto sul campo". Le parole di Luciano Moggi agli azionisti

Intervenuto all'assemblea degli azionisti, l'ex direttore generale attacca: "Abbiamo sempre vinto sul campo, forse hanno rubato qualcosa a noi"

"La Juve ha sempre vinto sul campo". Le parole di Luciano Moggi agli azionisti

Luciano Moggi all'attacco. L'ex direttore generale della Juventus, che terminò la sua esperienza nella dirigenza bianconera, dopo lo scandalo Calciopoli (che portò alla sua radiazione dal calcio italiano, per mezzo degli organi di giustizia sportiva) è intervenuto all'Assemblea degli azionisti del club bianconero e ne ha per tutti.

La Lazio e la Roma, che vinsero lo scudetto davanti alla sua Juve: la prima "grazie" al diluvio di Perugia, la seconda schierando il giapponese Nakata in virtù di un cambio di regolamento a stagione in corso. Senza dimenticare l'Inter e Lele Oriali, condannato per il passaporto "falso" di Alvaro Recoba. Questi i bersagli della filippica di Moggi, ora azionista, che scatenerà di sicuro le reazioni delle squadre da lui citate.

L'attacco alle rivali

Nel giorno del congedo di Andrea Agnelli, c'è un intervento a sorpresa, ma non troppo, tra un azionista e l'altro. È quello di Luciano Moggi, che sale al microfono e parte all'attacco per difendere la Juve:"Sono qui per capire, a leggere i giornali sono catastrofi e invece sento cose diverse". Accolto con un applauso,"che mi commuove" ha detto l'ex direttore generale bianconero. "Sono qui per ringraziare Andrea Agnelli, nove scudetti non si vincono facilmente", ha sottolineato. Riannodando l'attuale vicenda dei bilanci a Calciopoli, secondo Moggi "questa società non si è mai difesa, è un giocattolo nelle mani di tanti, soprattutto dei media".

"Vince perché ruba si arriva a dire, è un assurdo, la Juventus ha sempre vinto sul campo. Forse hanno rubato qualcosa a noi, a Perugia (nel 2000 i bianconeri persero lo scudetto all'ultima giornata, ndr) e l'anno dopo con la Roma, che vinse grazie a Nakata, con un cambio delle regole in corso" relative al tesseramento dei giocatori, ha spiegato ancora Moggi. "L'Italia è questa, il team manager è quello che ha contraffatto il passaporto di Recoba", ha proseguito, riferendosi a Lele Oriali, ai tempi del tesseramento dell'uruguaiano impiegato all'Inter.

"Sono abituato a vivere e non desistere. Io lotto ancora per Calciopoli, qui c'è una chiavetta Usb con tutta Calciopoli caro Andrea, dove si sente Carraro che dice che Lazio e Fiorentina non devono retrocedere e che la Juve non deve essere aiutata, Meani che parla agli arbitri", ha concluso."Ti ringrazio per l'intervento, grazie Lucianone", ha risposto Agnelli.

"Calciopoli va riaperta"

In un intervento successivo Moggi attacca ancora: "Volevo continuare dicendo che se è vera la riapertura del caso plusvalenze perché pensano di aver trovare cose nuove con le intercettazioni, allora bisogna riaprire Calciopoli che è una ferita aperta che non si rimargina per tutti noi e per la Juventus". Poi un appunto di natura tecnica: "La Juve non ha centrocampo, non vanno presi gli attaccanti ma centrocampisti capaci di dare la palla agli attaccanti".

Nel terzo spazio a sua disposizione, l'ex direttore generale chiarisce: "Non voglio colpe di altri, la difesa deve arrivare da chi ha la proprietà della squadra. Abbiamo sempre cercato di lesinare la lira per portare vantaggi economici alla Juve. Non abbiamo chiesto soldi all’azionista e abbiamo vinto tutto. I tifosi devono fare i tifosi, se no stanno a casa a vedere la televisione. Quando ho preso Ancelotti mi avete detto che ho preso un maiale, ho detto: ‘Sarà la prima volta che un maiale allenerà la Juve’. I tifosi devono essere fino alla fine con la Juventus. La soddisfazione che provate voi la provano anche i dirigenti. Ci dovrebbe essere più coinvolgimento nella difesa della Juve che non ha ritenuto o saputo difendersi. Le conseguenze le ho pagate io".

Il futuro della Juve

Nel suo quinto intervento Moggi esprime "un pensiero sul prossimo Cda. Leggo degli ex giocatori, le figurine in questo momento non devono interessare alla Juve, bisogna concentrarsi nella rielaborazione della squadra come un tempo. Siccome nel calcio ci sono dei cicli, ora si è aperto quello nuovo, anche della squadra. Bisogna proporre giocatori giovani. Ma prestiamo attenzione al Cda perché è la macchina che porta avanti la società. Per fare il dirigente di una società di calcio bisogna saper vendere, comprare, scovare giocatori. Non si può fare un addebito ad Andrea, che ha fatto quello che doveva.

La Juve deve stare sempre all’ordine del giorno ora".

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