C'è l'accordo tra Nicolò Fagioli e la Procura Figc. Il centrocampista della Juventus ha deciso di patteggiare la condanna, raggiungendo un'intesa sulla sanzione: si va verso una squalifica di 7 mesi oltre un'ammenda di 12.500 euro. Uno sconto importante, per il calciatore che grazie all'autodenuncia e ai vari colloqui con la Procura federale, ha evitato quei tre anni minimi di squalifica che l'articolo 24 prevede per i calciatori che scommettono su gare di calcio.
Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli"dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell'arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d'azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla Figc". La Procura Federale vigilerà sul rispetto di queste indicazioni, e, in caso di violazioni, "adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell'accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare davanti agli Organi giudicanti di giustizia sportiva".
Il talento bianconero ha scelto da tempo la strada della collaborazione, aiutato e assistito dalla Juventus. Giuseppe Chiné e i suoi collaboratori sapevano tutto da tempo. Fra l’altro nei colloqui finali, del pool che assiste il giocatore ha fatto parte anche lo psichiatria Paolo Jarre, che lo segue già da due mesi. Un modo per sottolineare che il giocatore vuole rompere con il passato e sta facendo di tutto per farlo. Compreso il monitoraggio del suo conto corrente attraverso un tutor, una prescrizione indicata nel protocollo della cura.
I prossimi passi
In termini di giustizia sportiva, il patteggiamento garantisce una forte riduzione rispetto alla sanzione edittale di 3 anni. Fagioli ha infatti potuto prima abbattere della metà la pena, come da codice Figc, poi chiedere un ulteriore sconto in ragione della collaborazione prestata, quel passaggio del comma 2 dell’articolo 126 del Codice in cui si parla del possibile dimezzamento della squalifica, "ferma restando la possibilità di applicare le ulteriori diminuzioni derivanti dall’applicazione di circostanze attenuanti".
In sintesi il centrocampista bianconero può ritenere conclusa tutta la stagione in corsa. Ed è possibile dunque che possa tornare in campo all’inizio della prossima annata. Da un punto di vista formale, ci sono altri passaggi, quello con la Procura Generale dello Sport presso il Coni, che potrà formulare rilievi entro dieci giorni e il necessario via libera del presidente Gabriele Gravina che sentirà il Consiglio federale sulla questione per decidere sulla congruità della sanzione. Procedure che non mettono in discussione la strada già tracciata.
Il retroscena
Ma quando sarebbe cominciato tutto questo? Secondo il Corriere dello Sport la data della visita della polizia a casa Fagioli risale al 23 maggio scorso, dopo Empoli-Juventus (finito 4-1) e il -10 inflitto ai bianconeri. Gli inquirenti suonano alla porta del centrocampista chiedendo lumi su un incontro avuto a Torino con un "uomo sospetto" nella maxi-inchiesta della Procura sulle scommesse nei siti illegali.
Fagioli conferma subito l'appuntamento andato in scena col soggetto sotto osservazione e ammette di aver scommesso. Anche sul calcio.
Immediata la consegna dei dispositivi elettronici in possesso e Juve avvisata. Poi nel mese di maggio, tutte le confessioni e i nomi di alcuni colleghi. Un lungo silenzio fino alle prime rivelazioni di Fabrizio Corona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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