L’inviato Rai Montingelli svela il "giallo" della finta intervista a Oriali: "Era solo una gag..."

L'intervista di Saverio Montingelli è diventata virale sui social, spacciata per una clamorosa gaffe. Il giornalista spiega per filo e per segno com'è andata

L’inviato Rai Montingelli svela il "giallo" della finta intervista a Oriali: "Era solo una gag..."
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Ma chi nella cagnara dei festeggiamenti napoletani post scudetto poteva sperare, realisticamente, di imbattersi davanti allo stadio Maradona nel vero Lele Oriali? Nessuno. Neppure l’inviato Rai Saverio Montingelli, specializzato in «pezzi di colore» e interviste meno paludate di quelle di tanti suoi colleghi. Così, quando ha incrociato per caso fra i tifosi un «Lele Oriali» tarocco di 20 anni più giovane (rispetto all’originale) e che parlava con un accento pugliese made in Manfredonia (il vero Lele è nato a Como), nella testa del reporter di strada si è accesa la lampadina del genio, in stile «Amici miei»; e Montingelli, proprio come il collega «Giorgio Perozzi» (interpretato da Philippe Noiret nel film capolavoro di Monicelli), ha deciso di inscenare una gag: fare qualche domanda al sosia avariato spacciandolo come il genuino del campione del mondo ’82 e fedele braccio destro di Conte.

Anche dal tono impacciato delle risposte del Lele del Tavoliere della Puglie si poteva facilmente dedurre che, al di là di una lontana somiglianza, il soggetto in questione stava al vero Oriali come il Parmesan americano sta al Parmigiano Reggiano DOP. L’unico «errore» di Montingelli? Magari non aver chiuso il servizio magari con una nota - sempre «di colore», tanto per non tradire il senso ridanciano della scenetta - che svelasse il giochetto; invece il buon Saverio che ti fa? Rinvia il proseguo dell’«intervista esclusiva» al programma «90° Minuto»: un po’ come pretendere che una finta borsa Louis Vuitton comprata su una bancarella potesse essere esposta nella vetrina della boutique “LV“ di via Monte Napoleone. Fatto sta che la cosa ha generato confusione in molti, in primis ai giornalisti che su social e blog hanno titolato: «Rai la gaffe di Montingelli: intervista sosia Oriali pensando di fare scoop col vero Lele». Insomma, accreditando Montingelli (giornalista con 35 anni di esperienza sulle spalle) di un quoziente d’intelligenza pari a quello di un paguro.

Le cose, ovviamente, non stanno così e Montingelli oggi per dissipare il "giallo", è stato costretto a scrivere una lettera pubblicata dal sito ilsipontino.net: «Ma mi state davvero dicendo che questo non è Oriali? In questi giorni una gag fallita è diventata virale sui social. Ora vi racconto tutto. Durante la festa per lo scudetto del Napoli, immerso nell’euforia partenopea, ho inscenato un’intervista con un sosia di Lele Oriali. L’intento era di creare una gag: dopo l’intervista al finto Oriali, sarebbe seguita quella al vero Oriali, generando una risata collettiva. Tuttavia, Oriali, quello vero, è stato intervistato in diretta dall’ottimo collega Giacomo Capuano e quindi il siparietto che avevo immaginato non c’è più stato. Tutto qui, svelato l’arcano».

E poi: «Saluto tutti i giornali, i profili e le pagine che hanno ironizzato su quanto accaduto e mi fa piacere se – anche senza volerlo – ho regalato un sorriso a qualcuno. Ora scusate devo lasciarvi mi pare di aver visto Maradona…».

Mitico Montingelli. Provaci ancora, Sav (abbreviazione di Saverio ndr).

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