Qatar 2022

Marchegiani: "Ecco cosa mi sta stupendo di più del Mondiale in Qatar"

L'ex portiere della Lazio e della Nazionale, oggi commentatore di Sky Sport, in questa intervista a ilGiornale.it si sofferma su diversi temi legami al Mondiale in Qatar: dalle squadre favorite alle sorprese, senza dimenticare le polemiche

Marchegiani: "Ecco cosa mi sta stupendo di più del Mondiale in Qatar"

Il Mondiale in Qatar ha già riservato qualche sorpresa, come le sconfitte di Argentina e Germania, ma anche diverse conferme come Spagna, Olanda, Belgio e la Francia campione del mondo in carica. In esclusiva per ilGiornale.it, Luca Marchegiani, presenza fissa la domenica sera a "Sky Calcio Club" di Fabio Caressa e ospite di Alessandro Bonan a "L'originale" durante la settimana (rubriche che anche nel periodo del Mondiale continuano su Sky e in streaming su NOW), ha toccato diversi argomenti inerenti al Mondiale in Qatar e non solo.

Cosa ne pensa di questo Mondiale in Qatar? Le sta piacendo fino a questo momento?

"Devo dire la verità, mi sta piacendo molto. Calcisticamente mi sembra molto bello, divertente. Le partite sono state quasi tutte divertenti anche se siamo ancora alle fase iniziali. Secondo me è un Mondiale di qualità, credo che al di là dell'unicità, visto che si gioca in autunno e non in estate, secondo me c'è l'aspetto positivo che i giocatori sono in forma e stanno bene. La maggior parte di quelli coinvolti vengono da soli tre mesi di gioco nei rispettivi campionati, quando il Mondiale si gioca in estate, invece, con una stagione pesante alle spalle non tutti stanno bene. L'aspetto negativo è invece quello di non aver avuto tempo per prepararlo questo Mondiale. E mi metto nei panni dei ct hanno avuto solo una settimana per potersi preparare tatticamente. In questo Mondiale, rispetto ad altre competizioni di questo tipo, vedo più individualità che gioco di squadra, proprio perché gli allenatori non hanno avuto praticamente il tempo materiale per prepararlo e questo si vede in campo. Però, ripeto, devo dire che mi sto divertendo".

Si aspettava le cadute di Argentina e Germania?

"No, sinceramente non me l'aspettavo però non mi hanno nemmeno scandalizzato più di tanto perché non esistono squadre che non arrivino preparate ad un evento di questo tipo. Poi, chiaro, può succedere di perdere 7-0, ma non esistono avversari con cui si vince già in partenza. Le due partite hanno avuto diverse cose in comune, l'hanno sbloccata entrambe nel primo tempo su rigore, hanno sfiorato più volte il raddoppio ma poi sono crollate nella ripresa. Fisicamente ormai tutte le nazionali sono preparate per giocare su ritmi alti e questo per squadre come Argentina e Germania che non lo fanno per 90 minuti può essere un problema. Le partite cambiano da un momento all'altro, una giocata di un campione, un errore, i cinque cambi. Le nazionalie che corrono molto ovviamente possono avere quella marcia in più".

Stupito da questi maxi recuperi che stanno condizionando le partite?

"Bisogna abituarsi, come a tante altre cose. A primo impatto, visto che non siamo abituati, resti colpito a vedere 10'-12' di recupero, però non la vedo come una cosa negativa, l'importante è aspettarselo. Durante i match ci sono tante perdite di tempo e momenti in cui la palla non è in gioco e ci sta di recuperare il tempo perso. A dire il vero la cosa che mi sta stupendo, lasciandomi anche interdetto, sono state talune interpretazioni del Var, con alcuni rigori che c'erano e non sono stati assegnati e altri che non c'erano e che invece sono stati dati".

Quali sono le sue favorite per il Mondiale?

"Ripeto quelle che ho detto a "Sky Calcio Club" l'altra sera: Brasile, Francia e Spagna secondo me sono le tre squadre favorite. Il Brasile per me ha la squadra più forte, una rosa completa e forte in tutti i reparti. La Francia l'ho vista molto bene con Giroud in forma. Poi sugli esterni hanno due giocatori come Dembélé e soprattutto Mbappé che ti danno sempre la superiorità numerica e saltano l'uomo. Anche la Spagna, pur non avendo un centravanti classico, gioca bene. Non ha vinto l'Europeo ma ha sfiorato la finale contro l'Italia e ha le carte in regola per fare bene".

Cosa ne pensa delle polemiche Fifa-nazionali per la fascia arcobaleno vietata che ha poi scatenato la reazione della Germania che si è fatta fotografare con la mano davanti alla bocca prima del match contro il Giappone?

"Il calcio moderno è estremamente efficace nel momento in cui si vuole dare un segnale forte. Secondo il mio punto di vista mantenendo il buon senso la Fifa avrebbe potuto essere conciliante, dare indicazioni precise e non minacciare sanzioni a chi avesse indossato la fascia arcobaleno in difesa dei diritti. Ci vuole una giusta via di mezzo, poi capisco anche che un organismo come la Fifa debba essere imparziale ed equilibrato in ogni situazione. Questa volta però ha fatto più rumore il divieto che l'eventuale concessione".

C'è grande rammarico per l'assenza dell'Italia. Dove sarebbe potuta arrivare la nazionale di Mancini?

"Difficile dirlo. Se l'Italia si fosse presentata a questo Mondiale come agli Europei avrebbe potuto anche vincerlo o comunque arrivare molto avanti. Se invece fosse stata quella delle qualificazioni non avrebbe fatto molto, ovviamente (ride, ndr). Vedo squadre non troppo organizzate ma forti e la forza di quell'Italia fu invece l'organizzazione, dava impressione di poter gestire le partite come una squadra di club, e quello fu il segreto vincente. Meno individualità e più collettivo: forse avrebbe fatto strada ma non lo sapremo mai".

Lei è d'accordo con le parole di Mancini sul fatto che chi vince l'Europeo debba poi essere ammesso di diritto al Mondiale?

"No, non sono d'accordo perché tra Europeo e Mondiale passano due anni, ovvero un ciclo. Lasciamo stare che questa volta è passato un anno e mezzo dall'Europeo ma cambia poco. Non credo sia giusta la qualificazione di diritto e senza passare dalle qualificazioni anche perché purtroppo l'Italia campione d'Europa non è poi riuscia a battere la Macedonia del Nord".

Chi sarà la sorpresa di questo Mondiale?

"Io penso che le squadre che corrono molto e che hanno una loro identità e organizzazione possano avere un vantaggio: Giappone, Canada, Usa mi hanno fatto una bella impressione. Anche l'Arabia Saudita nessuno si aspettava fosse così organizzata.

Applica il fuorigioco a metà campo, una cosa molto rischiosa che non condivido, però alla fine è una squadra fisicamente tosta, organizzata, combattiva e intensa".

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