Nuovo stadio, tre progetti per il Milan. E una carta coperta

Ad una presentazione di un libro alla Camera dei Deputati, il presidente del Milan Paolo Scaroni rivela che la società sta lavorando su tre fronti per il nuovo stadio, che realizzerà anche da sola. Se su Zaniolo nicchia, una buona notizia: Mike Maignan sarà pronto in tempo per l'andata col Tottenham

Nuovo stadio, tre progetti per il Milan. E una carta coperta

Alle volte il destino sembra avere un gran senso dell’umorismo. Dovrà aver pensato qualcosa del genere il presidente del Milan, Paolo Scaroni, mentre presentava nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati un libro sui rossoneri e le attività benefiche della Fondazione Milan. Parlare poche ore dopo il tracollo dell’undici di Pioli all’Olimpico non deve essere stato per niente facile. Ecco perché, forse, il numero uno rossonero ha preferito concentrarsi sul futuro e su una delle questioni più spinose che lo vedono impegnato da parecchi anni: il nodo gordiano del nuovo stadio. Ai tanti parlamentari di fede rossonera che aspettavano chiarimenti a riguardo, il presidente ha ribadito come dare una soluzione soddisfacente al problema dei problemi sia fondamentale per assicurare un futuro prospero per il Diavolo. “Il Milan incassa 40 milioni per lo stadio. Come facciamo a livello internazionale a competere con entrate così basse? Perciò vogliamo assolutamente il nuovo stadio”.

Già, ma cosa dire delle infinite discussioni in corso a Milano e della ridda di voci che si inseguono su iniziative che promuoverebbero soluzioni alternative? Scaroni non si nasconde e rivela un fatto nuovo: la società si sta muovendo su più fronti, uno dei quali ancora sconosciuto. “Stiamo portando avanti in parallelo tre progetti, a partire dal rifacimento di San Siro. Un altro è quello di Sesto e un altro ancora non lo dico, è una carta coperta. Se non sarà San Siro, il Milan se lo farà da solo. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio. Il primo che si sblocca, ci butteremo a pesce”. Una frase dal sen fuggita che scatenerà sicuramente una serie di ipotesi e suggestioni su questo asso nella manica della società e della proprietà americana, che ha visto il recente ingresso nel CdA del presidente dei New York Yankees Randy Levine. Il fatto che il suo contributo sia stato determinante qualche anno fa nella costruzione del nuovo Yankees Stadium non è sicuramente un caso. Il Milan, insomma, farebbe proprio sul serio.

Progetto nuovo stadio Milano

"Il campionato italiano è considerato di serie B"

Scaroni non riesce ad evitare almeno una battuta sul disastro all’Olimpico di ieri sera e prova a cavarsela con una battuta amara, che sembra ripetere le parole di Paolo Maldini in zona mista: “Bene non benissimo. Ricordatevi che siamo secondi. Stiamo giocando male, ma siamo lì in classifica. Mi ricordo ancora Atalanta-Milan 5-0. Quattro è meglio di cinque”. A preoccupare il numero uno del Milan, però, è la distanza sempre più grande tra una situazione interna tutto sommato positivo e un contesto di sistema fortemente deficitario. Il sottotesto è abbastanza chiaro: tutti gli sforzi delle società per rimettere in sesto il bilancio non possono bastare se il sistema calcio italiano rimane al palo. “Genereremo 60 milioni di cassa, siamo messi bene. Il brand continua a crescere. Siamo il club italiano più famoso nel mondo. Ci pagano poco per le sponsorizzazioni perché il campionato è considerato di serie B”. Per un club abituato a lottare con l’elite del calcio mondiale, rispondere colpo su colpo a squadre dai portafogli profondissimi è una specie di mission impossible. La frustrazione del presidente rossonero è abbastanza evidente: “Il problema numero uno è che la Premier League incassa di diritto più di due miliardi di euro, la serie A duecento milioni. La competizione è veramente difficile”.

Zaniolo

Zaniolo? "Un buon giocatore"

Se le questioni sul futuro del calcio italiano sono cruciali per garantire un domani migliore, a preoccupare i tanti parlamentari fedeli del Diavolo è più che altro il momento nerissimo dell’undici di Pioli. Scaroni prova a deviare le critiche e ribadire come per una società come il Milan la corsa che può davvero fare la differenza non è quella per il titolo italiano ma avanzare in Champions. “Prendere lo scudetto ci piace, ma vogliamo avanzare in Champions, dobbiamo battere il Tottenham”. Per risollevare il morale della tifoseria, una notizia che ventilava da qualche tempo nell’ambiente rossonero: il prossimo ritorno in porta di Mike Maignan. Scaroni non ha potuto fornire date precise ma si è detto certo che il guardiameta transalpino “tornerà per la Champions”. Decisamente meno loquace quando qualcuno prova a pungolarlo sulla trattativa che sta animando non poco il mercato di riparazione del Diavolo, quella per il centrocampista della Roma Nicolò Zaniolo.

Nonostante la rottura con Mourinho e la società capitolina, Scaroni nicchia e non si spinge oltre ad un’ovvietà, definendolo “un buon giocatore”. Insomma, per capire se il centrocampista azzurro riuscirà davvero a dare una mano a Stefano Pioli toccherà aspettare ancora qualche giorno.

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