
È stata una vera e propria imboscata quella compiuta da due attivisti per la Palestina al Giro d'Italia, che si sarebbe potuta concludere con una rovinosa caduta di gruppo se non fosse stato per la freddezza di Taco van der Hoorn, il ciclista dell'Intermarché-Wanty che se li è trovati davanti all'improvviso. È stata una giornata campale per la sicurezza quella che ha caratterizzato la tappa più lunga di questa edizione del Giro, che da Potenza si è chiusa a Napoli per un totale di 226 km. Per tutta la giornata la polizia è stata impegnata a rimuovere gli striscioni e le bandiere della Palestina sventolati dai manifestanti in protesta contro la squadra Israel Premier Tech: ma non si trattava di una manifestazione estemporanea. Il tam-tam mediatico è iniziato già nelle settimane precedenti, invitando tutti a manifestare contro la formazione israeliana. Tuttavia, quello che è accaduto ieri, è andato oltre ogni possibile tolleranza.
Mancavano tre chilometri all'arrivo quando, improvvisamente, un uomo e una donna che si erano precedentemente nascosti dietro una delle colonnine di un distributore di benzina, sono sbucati sul tracciato. Hanno attraversato la folla tendendo un nastro biancorosso, uno di quelli che si utilizzano solitamente per delimitare delle aree non valicabili. L'obiettivo era frenare bruscamente i ciclisti, farli fermare, ma il loro tentativo va a vuoto perché il nastro si è spezzato prima che potessero compiere quell'atto irresponsabile. Pur di raggiungere il proprio obiettivo, per altro, avevano trascinato con loro anche quella che aveva tutte le sembianze di una pompa della benzina, probabilmente recuperata durante l'attesa del passaggio. Il nastro tenuto in mano dall'uomo arriva sul ciclista di testa, che è van der Hoorn, mentre la donna brandisce una kefiah e urla qualcosa, probabilmente uno slogan pro-Palestina.
Il ciclista olandese ha mantenuto la lucidità, non si è fatto sbilanciare ed è riuscito a non cadere. Un'impresa non da poco se si considera la velocità con la quale i ciclisti hanno affrontato quel tratto. Dietro di lui, il gruppo è stato costretto a rallentare per capire cosa stesse accadendo e per fortuna oggi si può parlare solo di una tragedia sfiorata. "A tre chilometri dal traguardo, i manifestanti sono sbucati sulla strada. All'improvviso mi si è parato davanti qualcuno con un nastro e chissà cos'altro aveva in mano…", ha spiegato van der Hoorn. "ono rimasto completamente immobile. Ho oltrepassato quella striscia ma mi sono fermato perché bloccavano la strada… questo ha sicuramente avuto un impatto su quella porzione di corsa. È stato triste che sia finita così. Ero completamente bloccato, ho dovuto frenare e questo ha fatto la differenza di circa dieci secondi", ha aggiunto il ciclista, sottolineando la penalizzazione subita per quell'imboscata. Anche la sua squadra ha alzato la voce: "Inaccettabile, rispettate i piloti". Scene come questa potrebbero ripetersi lungo tutto il tracciato e potrebbe non finire sempre bene come a Napoli.
"È stato solo grazie all’intervento immediato degli agenti della Polizia in borghese, tra via Colombo e via Acton, che si è evitato il peggio. I responsabili sono stati immediatamente fermati e denunciati a piede libero, ma quanto accaduto impone una riflessione: non sono più sufficienti le denunce a piede libero, è necessaria una risposta giudiziaria rapida e incisiva", ha dichiarato Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, in una nota in cui denuncia il gravissimo attentato alla sicurezza dei ciclisti. "Chi mette a rischio la sicurezza pubblica con azioni dimostrative organizzate - il volantino diffuso nei giorni precedenti ne è la dimostrazione - e pericolose, deve affrontare conseguenze penali reali e immediate.
E in questo caso serve anche una risposta giudiziaria: eventi internazionali come il Giro d’Italia vanno protetti da minacce come questa, altrimenti si presta il fianco a chi usa lo scontro e le azioni violente come strategia. Gli agenti che hanno gestito l’intervento di ieri hanno evitato il peggio, ma ora spetta alle istituzioni fare il resto", ha concluso il sindacalista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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