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Fast and furious 5 e la falsa intervista che provò a distruggere il film con Vin Diesel

La storia della falsa video-intervista dissacrante che ha messo al centro del mirino il quinto capitolo della saga di Fast and Furious

Fast and furious 5 e la falsa intervista che provò a distruggere il film con Vin Diesel

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Fast and Furious 5 è il quinto capitolo dell'ominima saga action iniziata nel 2001 e arrivata al decimo lungometraggio, uscito al cinema lo scorso anno. Il quinto film, che va in onda questa sera alle 21.25 su Italia 1, è arrivato al cinema nel 2011 per la regia di Justin Lin.

Fast and furious 5, la trama

Brian O'Conner (Paul Walker) è diviso tra il lavoro e l'onore: dopo aver seguito le indagini sull'assassinio di Letty, l'uomo decide di rinunciare alla divisa e al suo lavoro in polizia per aiutare il suo amico Toretto (Vin Diesel) ad evadere di prigione. Dopo essere riusciti a portare a termine il colpo, i due, insieme a Mia (Jordana Brewster), si nascondono a a Rio De Janeiro, a casa di Vince (Matt Shulze), che propone loro di rubare alcune macchine estremamente costose. Ma ben presto il gruppo scopre di essere caduto nella trappola intessuta da Hernan Reyes (Joaquim de Almeida), che sta cercando il giusto capro espiatorio per la morte sospetta di tre agenti. Così l'FBI decide di mandare Luke Hobbs (Dwayne Johnson) che vola in Brasile, mentre Brian comincia a sospettare del coinvolgimento di Vince, l'amico di Toretto di cui quest'ultimo non dubita nemmeno per un attimo, leale com'è al concetto di amicizia. Ben presto, però, la verità comincia a venire a galla e Toretto e Brian si troveranno a coalizzarsi proprio con l'agente del FBI mandato ad arrestarli per provare a fermare un criminale molto più pericoloso.

La falsa intervista che ha preso di mira Fast and Furious

Quando si parla di analisi e di critica cinematografica sembrano esistere due realtà che paiono destinate a non incontrarsi mai. Da una parte ci sono coloro che credono che la settima arte, in quanto arte appunto, debba essere sempre e solo un prodotto pensato per arricchire la cultura, una chiamata all'azione che risvegli le coscienze e che abbia un forte valore morale. Dall'altra, invece, c'è il vero pubblico pagante, quello che a volte non chiede altro se non un po' di intrattenimento tout court, una via di fuga dalla quotidianità e dalla realtà. Ed è indubbio che tutta la saga di Fast and Furious rientri proprio in questa seconda categoria: con la sua aurea esplosiva, puramente d'azione, che miscela la goliardia maschile alla sospensione dell'incredulità, anche Fast and Furious 5 è un film che non avanza alcuna pretesa artistica, se non quella di intrattenere chi ha pagato il biglietto e chi ha finito con l'affezionarsi ai personaggi di Brian e Toretto. Pur nella sua onestà intellettuale di non voler fingere di essere qualcosa che non è, Fast and Furious 5 è entrato nelle mire non solo degli intellettuali che alzano gli occhi al cielo davanti a qualsiasi blockbuster, ma è diventato anche bersaglio di un giornale parodistico che, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, ha creato una vera e propria intervista falsa volta solo a ridicolizzare la pellicola in uscita. Prima che il film arrivasse effettivamente in sala, il 26 aprile 2011 su The Onion apparve la video intervista allo sceneggiatore del film: peccato che davanti alla macchina da presa c'era un bambino di cinque anni. L'intervista parodistica, che dura circa due minuti, inizia con la domanda dei conduttori che chiedono al giovanissimo sceneggiatore - sottintendendo che il film sembrava scritto da un bambino - quali fossero gli elementi che aveva voluto aggiungere nel quinto capitolo della saga. Il giovanissimo, che riesce a stare al gioco in modo molto credibile, risponde serafico che il suo desiderio era "macchine più veloci e poi vedere alcune di esse esplodere". Dopo aver descritto una delle clip del film uscita in anteprima durante la promozione e aver scherzato sulla sua sceneggiatura - mentre in sovrimpressione vengono mostrati dei fogli A4 con delle parole chiave scritte con quelli che sembrano pastelli a cera - i conduttori chiedono al bambino se ci sono possibilità di vedere altri sequel del film e il giovanissimo e simpaticissimo sceneggiatore improvvisato risponde di sì e alla domanda su quanti saranno risponde: "seicento". L'intento e il tono satirico di The Onion è un elemento chiave e riconosciuto tra i suoi lettori, perciò nessuno si è davvero sentito in causa quando Vin Diesel viene descritto solo come un uomo muscoloso e Jordana Brewster come una donna a cui non piace molto avere a che fare con le macchine e che invece "ama baciare" i ragazzi. Tuttavia questa falsa intervista pone l'accento sui difetti di Fast and Furious 5 e della saga in generale: quindi un'attenzione superficiale sulla scrittura, scene d'azione che a volte sforano quasi nella fantascienza e il fatto di aver creato una saga potenzialmente infinita perché incentrata solo sulla corsa delle macchine più che sul percorso di crescita (o decrescita) dei personaggi.

Non proprio una bella pubblicità per il film con Vin Diesel.

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