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Come un gatto in tangenziale, ecco come è nato il film con Paola Cortellesi

Come un gatto in Tangenziale è una commedia che, sotto il tono leggero, nasconde una riflessione molto attuale sulle condizioni delle classi sociali a Roma

Come un gatto in tangenziale, ecco come è nato il film con Paola Cortellesi

Come un gatto in Tangenziale è il film del 2017 diretto da Riccardo Milani che va in onda questa sera alle 21.21 su Canale 5. Si tratta di una commedia che grazie alla leggerezza del genere riesce ad affrontare tematiche legate alla realtà sociale e ai molti problemi che alcune periferie di Roma sono costrette ad affrontare.

Come un gatto in Tangenziale, la trama

Giovanni (Antonio Albanese) è un intellettuale che vive sui bei viali della Roma bene, quella del centro, da dove professa una futura integrazione sociale tra i vari livelli che compongono la popolazione e l'entroterra romano. Monica (Paola Cortellesi) è il suo opposto: ex cassiera, borgatara, con una vita molto diversa da quella di Giovanni. I due protagonisti non hanno davvero nulla in comune, ma quando i rispettivi figli decidono di fidanzarsi, i due opposti decidono di dover combattere dalla stessa parte. Determinati a separare gli eredi, i due cominciano a passare molto tempo insieme, al punto da cominciare a provare qualcosa. Ma che futuro potrebbero avere? Un futuro che è destinato a durare, secondo loro, quanto un gatto in Tangenziale.

Come è nato il film?

Come un gatto in Tangenziale è un film che, tra le risate, riesce a essere uno specchio di molte realtà del territorio romano. Il film, infatti, fotografa le contraddizioni di una città dove coesistono i salotti intellettuali chiusi nel proprio snobismo e le borgate rumorose e quasi senza regole. Ma da dove è nata l'idea di raccontare la storia di Giovanni e Monica? Come riportato da Cinema Fanpage, l'idea del film è nata dopo che il regista Riccardo Milani vide il documentario Residence Bastogi, diretto da Claudio Cunepari. Sul sito della Rai il documentario viene descritto così: "Segue le storie di un gruppo di persone ospitate nel residence Bastogi, tra i quartieri di Val Cannuta e Primavalle a Roma. Sono storie di criminalita', disagio, umanita'. Sono soprattutto storie di donne che attendono i loro uomini incarcerati dopo un blitz delle forze dell'ordine". Un documentario, dunque, che raccontava la realtà di quel residence Bastogi di cui si parla in Come un gatto in Tangenziale.

Tuttavia, stando a quanto si legge nell'intervista al regista riportata da Coming Soon, Come un gatto in Tangenziale ha molto a che fare anche con degli elementi biografici e delle esperienze personali. Milani ha infatti asserito: "Il primo fidanzato di una delle mie tre figlie viveva proprio a Bastogi: Avevo visto tempo prima "Residence Bastogi" un bellissimo lavoro di Claudio Canepari, e sulle prime ho reagito esattamente come il nostro protagonista Giovanni: ho seguito l'autobus, che riportava il ragazzo di mia figlia a casa e ho conosciuto il suo quartiere e la sua famiglia. C'è sempre un sospetto fisiologico quando non si appartiene allo stesso mondo ma invece nel nostro caso è nato un rapporto che dura ancora, siamo rimasti in contatto anche dopo che i nostri ragazzi si sono lasciati. Conoscevo quelle case e quell'ambiente e in fase di scrittura del film abbiamo inserito una parte di quello che ho vissuto".

Inoltre, anche Paola Cortellesi ha messo parte del suo bagaglio personale nella costruzione del personaggio di Monica. Sempre su Cinema Fanpage, infatti, si legge di come l'attrice abbia fatto affidamento sull'essere cresciuta lei stessa in una borgata romana, Massimina, di cui va molto fiera.

Sebbene la Massimina non sia mai stata considerata pericolosa come Bastogi, per Paola Cortellesi è stata preziosa per comprendere ancora meglio la protagonista che doveva interpretare sul grande schermo.

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