Cinema

Green Book, la vera storia dell’amicizia "impossibile" che ha ispirato il film

Green book è un film che racconta la vera storia dell'amicizia tra Don Shirley e Tony Lip Vallelonga, un afroamericano e un italo-americano pieno di pregiudizi

Green Book, la vera storia dell’amicizia "impossibile" che ha ispirato il film

Green Book è il film di Peter Farrelly del 2018, uscito nelle sale italiane, che va in onda questa sera alle 21.13 su Rai 3. Dopo essere stato presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma, la pellicola - ispirata a incredibili fatti realmente accaduti - ottenne anche la vittoria ai Premi Oscar, vincendo il premio come miglior film contro il favorito Roma.

Green Book, la trama

Tony "Lip" Vallelonga (uno straordinario Viggo Mortensen) è un padre di famigila di origini italo-americane che si trova di punto in bianco senza lavoro, a causa della chiusura del locale dove lavorava come buttafuori. Orgoglioso ma amichevole, determinato a prendersi cura della moglie (Linda Cardellini) e dei figli, Tony accetta di lavorare come autista per il dottor Don Shirley (Mahershala Ali), un virtuosista del piano afroamericano, che sta per intraprendere una tournée in tutti gli Stati Uniti. Questo comporta viaggiare anche verso gli Stati Uniti del Sud, dove il razzismo contro le persone di colore è ancora così radicato da prevedere anche hotel e ristoranti separati per la razza. Proprio per questo Tony si affida al cosiddetto "Green Book", il libro verde che rende noti i nomi degli hotel disposti ad accogliere clienti e turisti afroamericani. I mondi di Tony e di Don Shirley sono distanti anni luce: ma il viaggio insieme cambierà per sempre i due uomini, al punto da trasformarli in grandi amici.

La vera storia dietro il film

La sceneggiatura del film che ha trionfato in qualsiasi festival sia stato presentato - oltre il già citato festival di Roma, la pellicola ottenne un ottimo riscontro anche al Festival di Toronto - è stata scritta da Nick Vallelonga. Quest'ultimo è il figlio del Tony Lip la cui storia in Green Book ha commosso migliaia di spettatori in tutto il mondo. Come si legge sul The Guardian, Green Book è ambientato nel 1962 ed è incentrato sul tour che Don Shirley, nato in Florida da genitori giamaicani, fece insieme a Tony Lip, un nativo del Bronx, noto quartiere di New York. Tony Lip iniziò il viaggio con un bagaglio di pregiudizi che venivano dalla tradizione degli italo-americani di quegli anni. Ma la vicinanza di Don Shirley, la responsabilità di occuparsi della sua sicurezza e lo scontro con la realtà razzista degli Stati Uniti del Sud portò Tony a sviluppare un forte senso di lealtà verso il musicista, che finì col diventare il suo migliore amico.

Il vero Don Shirley debuttò suonando Tchaikovsky all'età di diciotto anni con l'orchestra di Boston, ma ben presto si trovò davanti ai pregiudizi secondo cui la musica classica non era adatta a musicisti di colore. La delusione di un certo ambiente lo portò ad abbandonare per un po' la musica, concentrandosi nello studio di psicologia all'università di Chicago. Ma il richiamo della musica era troppo forte e ben presto si trovò a sperimentare anche con il jazz e la musica popolare, creando un suono tutto suo, che visse all'interno dei suoi album e lo rese uno dei virtuosi più in vista di quell'epoca e non solo. Il suo incontro con il suo futuro autista e amico avviene proprio nel momento in cui Shirley è all'apice della sua carriera e il suo talento è del tutto fuori discussione.

Tony Lip - nato Frank Vallelonga - era nato nel Bronx e fu giocatore di baseball ma anche un soldato nella Germania del dopoguerra. Divenne poi il manager del club Copacabana dove, dopo il viaggio come autista di Don Shirley, incontrò il regista Francis Ford Coppola, dal quale ottenne un piccolo ruolo nel classico Il padrino. La "carriera" da attore di Vallelonga culminò poi nella serie I soprano, dove interpretava il gangster Carmine Lupertazzi. Don Shirley e Tony Vallelonga morirono entrambi nel 2013, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, come se non ci fosse nessuna opportunità di dividere due amici tanto legati. "Mio padre era un personaggio," ha dichiarato Nick Vallelonga durante la promozione di Green Book. "Tutto quello che vedete nel film è vero. Molte parole vengono davvero dalle sue labbra, registrate da me ogni volta che raccontava la storia.

Molti dei dialoghi del film vengono da quelle registrazioni."

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