Cinema

Sandra Milo compie 90 anni: le sue 5 migliori interpretazioni

Da "Il generale Della Rovere" a "8½", l'attrice nata a Tunisi ha preso parte ad alcune opere che hanno scritto la storia del cinema italiano

Sandra Milo compie 90 anni: le sue 5 migliori interpretazioni
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Il cinema, la televisione, gli amori burrascosi, la famiglia. Sandra Milo è una delle ultime dive dello spettacolo italiano e oggi taglia un traguardo importante: l'attrice nata a Tunisi compie infatti 90 anni. Una delle grandi protagoniste del cinema italiano degli anni Sessanta, nota per le sue forme prorompenti ma anche per la sua voce e per i suoi atteggiamenti ingenui, da bambina. Un'interprete che ha collaborato con i più grandi registi e i più celebri attori del cinema italiano, ma il suo nome è indissolubilmente legato a una persona: Federico Fellini.

Sandra Milo

L'incontro con il regista riminese cambiò la carriera - la vita in generale, in realtà - di Sandra Milo. Con Fellini divenne un'attrice a tutto tondo, trasformandosi dalla classica maggiorata in una femme fatale ironica e senza filtri. I due ebbero una relazione clandestina - durata 17 anni - ma questa fu soltanto una delle tante storie sentimentali turbolente dell'attrice: basti pensare al matrimonio con Cesare Rodighiero all'età di appena 15 anni, naufragato dopo poco tempo.

“Sono contenta perché sono ancora qua e ho voglia di esserci", ha raccontato Sandra Milo a Novella 2000:"Ho la stessa ansia di scoprire, conoscere e stupirmi che avevo da ragazzina. E, cosa meno scontata, con me ho tanti sogni. Consiglio a chiunque di coltivare i propri. Se non si avverano tanto meglio, terranno in vita lo spirito che si alimenta del bisogno di vederli realizzare. È il viaggio che conta, non la destinazione”.

Il generale Della Rovere (1959)

Realizzato su un soggetto di Indro Montanelli, "Il generale Della Rovere" è tra i migliori film diretti da Roberto Rossellini. La prima grande occasione per Sandra Milo, qui nei panni della prostituta Olga, una donna ingannata da un uomo: una prova commovente e misurata, in un territorio totalmente diverso dai precedenti.

Adua e le compagne (1960)

A un anno da "Il generale Della Rovere", un altro ruolo di spessore per Sandra Milo in "Adua e le sue compagne" di Antonio Pietrangeli, dedicato al mondo della prostituzione in Italia dopo il via libera alla legge Merlin (sulla chiusura delle case di tolleranza, ndr). Qui la Milo veste i panni della credulona Lolita, un'ammaliante giovane a dir poco svampita.

Adua e le compagne
Sandra Milo in "Adua e le compagne"

Fantasmi a Roma (1961)

Da Marcello Mastroianni a Eduardo De Filippo, un cast di eccezione per "Fantasmi a Roma", ancora di Antonio Pietrangeli. Sandra Milo presta il volto al fantasma di Flora di Roviano, una damigella che si è tolta la vita perchè sofferente in amore. Ancora una volta una donna ingannata dall'uomo, ma con i codici della commedia.

8½ (1964)

Come evidenziato in precedenza, l'incontro con Federico Fellini cambiò radicalmente la carriera di Sandra Milo. "8½" ha scritto pagine importanti del cinema italiano (e non solo) e la Milo qui interpreta Carla, una donna malinconica e sensuale, in grado di incarnare l'immaginario erotico del regista riminese. Una prova di spessore, premiata con il Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista. Forse la migliore interpretazione in assoluto della Milo.

Giulietta degli spiriti (1965)

Primo lungometraggio a colori di Fellini, "Giulietta degli spiriti" offre l'opportunità a Sandra Milo di mettere in risalto nuove sfumature interpretative, nuovi registri espressivi.

Un personaggio seducente, un mix enigmatico tra fata e angelo che le valse la seconda vittoria ai Nastri d'argento come migliore attrice non protagonista.

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