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BTP Italia, acquisti oltre le aspettative: come approfittare della prossima emissione

Si è conclusa ieri con la giornata per gli investitori istituzionali una campagna che ha superato ampiamente la precedente per numero di sottoscrizioni da parte dei privati. Cosa bisogna sapere su questi titoli

BTP Italia, acquisti oltre le aspettative. Come prepararsi per la prossima emissione
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Si può adoperare il termine successo per la diciannovesima edizione del BTP Italia. Il collocamento rivolto ai piccoli risparmiatori nei tre giorni previsti si è chiuso con oltre 327mila contratti sottoscritti superando, con circa 8,5 miliardi di euro, i 7,28 miliardi dell’emissione precedente, lo scorso novembre. Più cauti gli operatori istituzionali, con ordini per oltre 1.35 miliardi nell'ultima giornata di acquisti loro riservata. In attesa della prossima campagna di collocamento, cerchiamo di conoscere meglio questa forma di investimento.

Che cos’è un BTP

Strumenti di investimento tra i più popolari e apprezzati in Italia, i BTP sono considerati un investimento a basso rischio e alto rendimento. I primi BTP della storia italiana sono stati emessi nel 1974, avevano una cedola annua al 7% e una scadenza al 1° aprile 1978.

Acronimo di Buono del Tesoro Poliennale, il BTP è un’obbligazione, o bond, cioè un titolo a tasso fisso emesso dallo Stato italiano. In parole povere si tratta di un prestito che il sottoscrittore fa allo Stato che, alla scadenza del titolo, rimborsa il capitale iniziale. Il guadagno per chi investe è costituito dagli interessi corrisposti attraverso il pagamento di cedole annuali pagate ogni sei mesi per tutta la durata del titolo. Questi titoli possono avere una durata variabile dai 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Possono essere emessi tramite un procedimento chiamato asta marginale, che si svolge generalmente due volte al mese: durante la seconda settimana del mese per il BTP a 3 e 7 anni e, in base alla domanda espressa dal mercato, per i BTP a 15 e/o 30 anni; durante l’ultima settimana del mese per i BTP a 5 e 10 anni.

Piccola annotazione macroeconomica: i Buoni del Tesoro Poliennali vengono presi anche come riferimento per il calcolo dello spread (il differenziale di rendimento fra BTP a 10 anni e gli equivalenti titoli tedeschi, i Bund), un importante indicatore dell’economia di ciascun paese. Più il rendimento sale, più alto sarà il valore della cedola che il paese in questione dovrà restituire agli investitori. Lo spread basso permette quindi al paese debitore di risparmiare diversi miliardi di euro in interessi.

BTP Italia come funziona

A differenza di quello tradizionale, il BTP Italia è un bond governativo agganciato all’inflazione italiana. Il primo BTP Italia, emesso a marzo 2012, era un certificato di debito con scadenza a quattro anni. Attualmente la durata del BTP Italia è poliennale, con scadenze a 4, 5, 6 o 8 anni e “stacca” due cedole all’anno, pagate semestralmente. Ogni cedola è composta da una componente fissa (il tasso all’1,6%, comunicato a conclusione del periodo di sottoscrizione) e una componente variabile (collegata all’indice FOI, che sta per indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi, che si attesta su livelli simili al tasso d’inflazione generale. Se, ad esempio, l’inflazione è al 10% e la variazione a sei mesi è al 5%, per ogni 1.000 euro di capitale investito si riceverà una cedola da 50 euro. Altra caratteristica del BTP Italia è il premio fedeltà, che equivale allo 0,4% per chi mantiene il titolo per i primi 4 anni e un ulteriore 0,6% per chi ne attenda la scadenza all’ottavo anno. Il rendimento medio offerto dal BTP Italia, dunque, è pari all’1,7% sui 4 anni e all’1,72% sulla durata completa.

Chi può investire

Chiunque, che si tratti di risparmiatori privati o investitori istituzionali, può investire in BTP Italia. Il risparmiatore può investire mille euro o multipli. L’offerta di questi titoli è collegata alla richiesta: non vi è una quantità prestabilita, ma se ne emettono tanti quanti ne vengono richiesti.

BTP€I, BTP Green e BTP Futura

Altre tipologie di BTP sono i BTP€I, BTP Green e BTP Futura. I BTP€i consistono in un buoni del Tesoro calcolati sulla base dell’inflazione in Europa, espressa mediante l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, con esclusione del tabacco (tecnicamente “HICP ex tobacco”), calcolato mensilmente da Eurostat. Questo al fine di proteggere gli investitori da rincari.

I BTP Green sono Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile, i cui rendimenti sono destinati a finanziare spese sostenute dallo Stato con positivo impatto ambientale e per supportare la transizione ecologica del Paese. Sono titoli a medio-lungo termine e presentano le stesse caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali: garantiscono un rendimento fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, e il rimborso del valore nominale alla scadenza.

I BTP Futura sono obbligazioni della durata di 16 anni che scadono il 27 aprile 2037. Il loro valore nominale, di 1.000 euro, costituisce anche il lotto minimo per ciascun ordine: all'emissione è possibile infatti acquistare questo prodotto solo per tale cifra o per multipli di 1.000 euro; per questa tipologia è inoltre previsto il pagamento di un doppio premio fedeltà.

Come acquistare BTP se non si ha un conto con una Banca online

Per quanti non avessero l’opportunità di accedere a servizi bancari a distanza, i BTP Italia possono comunque essere acquistati all’emissione presso lo sportello della propria banca o in un Ufficio Postale abilitato. Non è prevista nessuna commissione bancaria per l’acquisto all’emissione a carico degli investitori, come del resto per gli altri titoli di Stato a medio o lungo termine; in caso di vendita anticipata o di acquisto in una fase successiva sul mercato secondario, però, le eventuali spese sono quelle concordate con la propria banca.

Se non si è proceduto all’acquisto di BTP Italia nei tre giorni dell’ultima emissione, bisognerà attendere la prossima tornata. Non c’è ancora una data precisa, spetterà al Ministero dell'Economia e delle Finanze stabilire se e quando dare il via alla prossima emissione, ma guardando alle precedenti, che hanno avuto luogo generalmente nei periodi marzo-aprile, maggio-giugno e ottobre-novembre, è verosimile pensare che le prossime avvengano a ridosso dell’estate.

Teniamo presente che di solito l’annuncio del Ministero arriva ad un mese dall’operazione, e che, naturalmente, banche e operatori abilitati ne saranno tempestivamente informati.

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