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Automobili, ecco la guida per ottenere o rinnovare la Patente B

In attesa che le proposte al vaglio della Commissione Europea, fra cui una sempre maggiore digitalizzazione e l’abbassamento dell’età minima a 17 anni per la patente B, diventino operative, cerchiamo di conoscere meglio uno dei documenti più presenti nei nostri portafogli

Automobili, ecco la guida per ottenere o rinnovare la Patente B
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La patente di guida italiana è passata, ormai da diversi anni, dal vecchio formato cartaceo a sei facciate al più nuovo e funzionale modello europeo. Sempre di colore rosa, ha assunto però la forma di un tesserino grande come una carta di credito e viene stampata con tecnologia laser, che ne rende più difficoltosa la falsificazione, ma allo stesso tempo semplifica il rinnovo della patente e i cambi di residenza, che vengono registrati in automatico. La patente di guida si rifà a un modello unico, riconosciuto in tutta l’Unione Europea, leggibile ovunque da ogni agente di polizia. Ma quanti di noi sanno come leggere la patente di guida? Ci abbiamo provato noi, concentrandoci sulla più diffusa, la B.

Patente B: quali dati contiene

La parte anteriore della patente di guida è formata, seguendo una numerazione da 1 a 8, da: cognome, nome, data e luogo di nascita, data di rilascio della patente, data di scadenza della patente, quale soggetto l’ha rilasciata (Questura, Motorizzazione, ecc) seguito da un codice, numero della patente, foto, firma del conducente, categoria per la quale è stata emessa la patente (patente A, patente B o altre categorie).

Sul retro del documento si trova una tabella formata da righe in cui sono indicate tutte le categorie di patenti, per un totale di 15 tipologie. Nelle colonne sono invece riportati la data di primo rilascio della patente, quella di scadenza, eventuali annotazioni e restrizioni (il codice 78 indica ad esempio i veicoli muniti di cambio automatico).

In fondo alla tabella si trovano dei codici che valgono per tutte le patenti: il codice comunitario del duplicato di patente con accanto il numero della patente precedente, nel caso in cui la patente sia stata duplicata (codice 71 per la richiesta di duplicato, 70 per la conversione estera); codice comunitario delle prescrizioni tecniche (ad esempio, codice 01 per l’obbligo di lenti o lenti a contatto); codice comunitario per la segnalazione della presenza di adattamenti al veicolo, rappresentato in questo caso dal codice 35.

Quali veicoli possiamo guidare

Fra tutte le tipologie di patente, la B è certamente la più diffusa. Questo documento di guida consente di guidare veicoli con una massa fino a 3.500 Kg, adibiti al trasporto di massimo 8 persone oltre il conducente, mezzi con rimorchio e massa fino a 750 Kg, o rimorchi con massa superiore purché quella complessiva non superi 4.250 Kg. Permette anche di condurre motocicli con una cilindrata fino a 125 cc, dotati di potenza fino a 11 kW e un rapporto peso/potenza non oltre 0,1 kW/Kg, e tricicli con potenza fino a 15 kW, ma soltanto a partire dai 21 anni d’età. Attenzione: queste autorizzazioni valgono soltanto per la circolazione stradale in Italia, non sono valide all’estero. L’età minima per conseguire la patente B è 18 anni, quindi tutte le persone maggiorenni possono iscriversi alla scuola guida o alla Motorizzazione e sostenere gli esami. Non c’è invece un’età massima, come per altre abilitazioni di guida, ma la durata del rinnovo si riduce progressivamente dai 50 anni d’età in poi.

Come si ottiene la patente di guida B

Compiuti 18 anni d’età è possibile fare domanda per iscriversi all’esame di teoria, il primo passo per l’abilitazione di guida di categoria B. Poi bisogna sostenere anche un esame di guida, con la possibilità di fare pratica con un guidatore esperto tramite il rilascio del foglio rosa. Chi già possiede invece la patente A, A1, A2 o B1, invece, può saltare l’esame teorico e realizzare direttamente la prova pratica di guida.

Per conseguire la patente di guida B è possibile rivolgersi alla Motorizzazione Civile, occupandosi da soli delle pratiche burocratiche, dal pagamento dei bollettini all’ottenimento di un certificato medico idoneo; inoltre ci si prepara da soli alla prova di teoria. Questa modalità consente di risparmiare, pagando soltanto costi fissi e spese obbligatorie.

In alternativa è possibile rivolgersi a un’autoscuola, soluzione più comoda, ma che comporta allo stesso tempo costi superiori. L’autoscuola fornisce lezioni per la preparazione al test di teoria, e gestisce gli adempimenti amministrativi e burocratici necessari.

Quanto costa

Il costo della patente B da privatista è di circa 150-200 euro, fra bollettini obbligatori, certificato medico e le 6 ore di guida necessarie per la prenotazione dell’esame di pratica. La patente B in autoscuola costa all’incirca 8-900 euro, per contro permette di risparmiare tempo e usufruire di un supporto utile per la preparazione all’esame di teoria.

Come funziona l’esame di teoria

Dopo avere effettuato l’iscrizione per la patente B è necessario sostenere l’esame di teoria, con la possibilità, in caso di bocciatura al primo tentativo, di ripetere la prova una seconda volta. I due tentativi devono essere realizzati entro massimo 6 mesi dalla presentazione della domanda. In caso contrario, o di doppia bocciatura, bisognerà rifare l’iscrizione e pagare nuovamente.

L’esame pratico di guida

Superato l’esame di teoria si ottiene il foglio rosa, documento della durata di 12 mesi con cui è possibile guidare nelle strade pubbliche (escluse autostrade, extraurbane principali e non nelle ore serali/notturne). In questo caso si possono effettuare guide con un istruttore abilitato a bordo di un veicolo con doppi comandi, o fare pratica mediante un’autovettura privata, a condizione che il passeggero sia in possesso della patente B da almeno 10 anni e non abbia un’età superiore a 65 anni.

A partire da un mese dopo il superamento della prova di teoria, è possibile sostenere l’esame pratico di guida fino a 3 volte in 11 mesi; bisogna però aver effettuato almeno 6 ore di guida con un istruttore autorizzato. La prova pratica dura 25 minuti, durante i quali bisogna seguire le indicazioni dell’esaminatore ed effettuare tutte le manovre richieste.

Quanto dura la patente B e quando rinnovarla

Dopo aver ottenuto la patente B l’abilitazione di guida ha una durata di 10 anni, al termine dei quali bisogna procedere con il rinnovo della patente. Ciò vale fino al compimento dei 50 anni d’età; successivamente è necessario rinnovare il documento di guida ogni 5 anni fino ai 70 anni. In seguito, fino a 80 anni bisogna rinnovare la patente ogni 3 anni, mentre gli ultraottantenni devono rinnovarla ogni 2.

Come si effettua il rinnovo

Per il rinnovo è necessario sottoporsi a una visita medica. Il costo per rinnovare il documento varia a seconda che ci si rivolga a un’ASL, a una Scuola Guida, all’ACI, o anche a RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Nel primo caso la spesa varia tra i 56 e i 76 euro: vanno calcolati tra i 30 e i 50 euro per la visita, i versamenti di 16 euro sul conto corrente 4028 e di 10,20 euro sul conto corrente 9001 da effettuare presso le Poste. A fine visita, sarà rilasciato un documento sostitutivo della patente, che verrà poi recapitata entro 60 giorni al proprio domicilio.

Diverso l’iter se ci si rivolge alla Scuola Guida, che provvede a pagare i bollettini per conto del patentato e a fissare la visita medica in tempi più stretti, cosa che però influisce sul costo complessivo del rinnovo, pari a 130-150 euro.

La procedura presso l'ACI include sia la gestione dei documenti che la visita medica necessaria per procedere con il rinnovo. Il costo complessivo del rinnovo oscilla fra i 60 e i 100 euro a seconda della regione di residenza.

Non molti sanno che le Ferrovie dello Stato, in particolare l'ufficio chiamato Direzione Sanità, offrono il servizio di visita medica e di gestione delle pratiche legate alla patente anche a privati. In questo caso il costo della visita medica per il rinnovo della patente presso le Ferrovie è di 45 euro, cui vanno aggiunte le spese base. Il costo totale si aggira, quindi, attorno agli 80 euro.

Il sistema di Patente a punti

La patente a punti è entrata in vigore nel luglio del 2003 e il suo funzionamento è disciplinato dall’articolo 126 bis del Codice della Strada. Si parte da un "bonus” iniziale di 20 punti, aumentabile sino a un massimo di 30 qualora non si commettano infrazioni in 5 anni consecutivi. In caso di violazioni del Codice della Strada, e di notifica sia della sanzione amministrativa che di quella accessoria, il punteggio iniziale verrà decurtato e potrà essere anche del tutto azzerato, in base al tipo di infrazione commessa.

Come recuperare i punti

Quando si viola il Codice della Strada, viene redatto un verbale di constatazione che comprende sia l’importo della multa che gli eventuali punti da decurtare, trasmettendo i dati al Ministero competente. Quest’ultimo registrerà la sottrazione del punteggio, trascorsi i 30 o i 60 giorni di tempo massimo per fare ricorso. Se si giunge a quota zero, sarà necessario sostenere nuovamente l’esame di guida. Lo stesso vale se nell’arco di un anno solare si commettono tre infrazioni da cinque punti ciascuna. Se si perdono tutti i punti della propria patente, è necessario frequentare un corso di recupero, della durata di 12 ore, gestito dalle autoscuole o da altri soggetti autorizzati dal Ministero. I titolari di patente A e B potranno così recuperare 6 punti.

È possibile monitorare il saldo dei punti della propria licenza di guida accedendo al Portale dell’Automobilista online o installando l’app gratuita iPatente. In alternativa si può chiamare il numero a pagamento 06.45775962.

Quali sanzioni se si guida con patente scaduta

I trasgressori rischiano una multa tra i 160 e i 644 euro, oltre al ritiro della patente scaduta.

Dal momento in cui è stato sanzionato, il guidatore ha 10 giorni di tempo per procedere al rinnovo della patente.

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