Investimenti stellari

Marketing, casa, risparmio. Two Twins: "Investiamo in immobili e turismo"

I due gemelli Fabrizio e Valerio Salvatori, professione creativi al 100%, raccontano a Il Giornale.it del loro rapporto con il danaro, ma anche di come “investono” in formazione e conoscenza

Fabrizio e Valerio Salvatori, in arte Two Twins
Fabrizio e Valerio Salvatori, in arte Two Twins

Li conosciamo artisticamente come Two Twins. Fabrizio e Valerio Salvatori, classe 1995, sono sicuramente i gemelli più noti del web, ma non solo: modelli per campagne pubblicitarie italiane e internazionali, autori e conduttori di format radiofonici, content creator e art director di campagne pubblicitarie per importanti brand, in tv già a vent’anni nel programma Avanti un Altro, poi concorrenti dell’ottava edizione di Pechino Express.

Ma non finisce qui: firmano, come autori, un format sulle tematiche della sostenibilità. E poi il cinema, con un ruolo di spicco ne Il Viaggio Leggendario di Alessio Liguori, e ancora tv, con una serie che li vede fra i protagonisti, in uscita il prossimo anno. Li possiamo ascoltare la domenica pomeriggio su Radio Cusano Campus nel programma Eureka. Un’impresa a “conduzione familiare”, quella dei due fratelli, che macina successi e guadagni, che non sono però frutto del caso, ma di studio, impegno e voglia costante di migliorare. Ma qual è il loro rapporto con l’economia, con il mondo della finanza? Ce lo raccontano in questa intervista.

Siete appassionati, o vi interessate, di Borsa e temi finanziari?

"Ne siamo incuriositi. Ad affascinarci, in particolare, sono le dinamiche che regolano il mondo della finanza. Per il momento però preferiamo osservare tutto questo dal di fuori, un po’ come spettatori davanti a una partita di calcio, anche perché sono argomenti per i quali, prima di riuscire a padroneggiarli, bisogna avere una preparazione approfondita".

Avete fatto studi di economia, vi piaceva studiare materie economiche?

"Siamo entrambi laureati con laurea magistrale in Management, Finanza e Sviluppo (con 110 e lode, ndr) ed entrambi abbiamo conseguito il diploma in Ragioneria. Quindi, di bilanci da analizzare, partite doppie, etc, ne abbiamo ‘masticati’ abbastanza. Pur avendo poi intrapreso una carriera più creativa, riteniamo che anche per un artista qualche nozione base di economia sia importante, per poter gestire meglio contratti o clausole, ma anche per quanto riguarda il marketing, che comunque è un ramo dell’economia. Possiamo dire che abbiamo applicato le regole del marketing a noi stessi, alle nostre caratteristiche, alle nostre peculiarità".

Chi ha il "bernoccolo degli affari" in famiglia? Qualcuno di voi, un parente?

"Sicuramente i nostri nonni e nostro padre: ci danno spesso, tuttora, consigli, dritte, insegnamenti, suggerimenti su come muoverci nella nostra attività e per eventuali investimenti".

In generale preferite gestire voi gli aspetti economici, o vi affidate ad una persona di fiducia?

"Avendo studiato sia economia che diritto, ci teniamo a supervisionare qualsiasi progetto ci venga proposto, sia per gli aspetti artistici, sia per quelli economici e contrattuali. Soprattutto, ci piace confrontarci, farci spiegare, e apprendere dai nostri collaboratori, che siano consulenti, commercialisti, l’avvocato o gli agenti, tutte le informazioni per valutare in modo completo quanto ci viene proposto. Così cresciamo anche noi professionalmente e possiamo dire la nostra con cognizione".

Il successo è arrivato inatteso, o vi aspettavate di trovarvi dove siete adesso?

"Diciamo che la nostra carriera ricalca un po’ il classico ‘sogno americano’. Veniamo da un piccolo paese della provincia marchigiana, Porto San Giorgio, una volta arrivati nella grande città, che fosse Roma o Milano, ci siamo rimboccati le maniche, investendo tanto sulla nostra formazione, per creare questo personaggio artistico, che è duttile, a 360 gradi: nasciamo come modelli, per poi studiare recitazione, approdiamo al mondo televisivo e radiofonico, quindi al cinema. Abbiamo sempre ‘sognato in grande’ e siamo contentissimi degli obiettivi raggiunti fin qui. Ma abbiamo ancora sogni da realizzare e progetti da portare avanti. Al di là dei bei traguardi raggiunti, il nostro impegno non è cambiato, siamo sempre ‘operativi’ al 100%. Anche perché molte volte la fortuna aiuta, è vero, ma bisogna anche andarsela a cercare. E soprattutto non si deve mai mollare".

Il denaro per voi è sinonimo di successo?

"Più che sinonimo di successo, è un mezzo per vivere. Secondo noi la gratificazione più grande è quando le persone apprezzano la tua arte, il tuo lavoro. Ad esempio, quando vediamo i bambini che ci riconoscono dopo aver partecipato a dei programmi televisivi, o perché ci hanno visto al cinema, e ci fermano, sorridono, vogliono fare una foto con noi, chiacchierare, per noi è bellissimo".

Che rapporto avete con i soldi? Quanto sono importanti?

"I soldi sono importanti, ma con il giusto compromesso, nel senso che per stare bene non bisogna averne né troppi, né pochi, ma il giusto che consenta di fare una vita dignitosa, tranquilla, senza perdere di vista valori come gli affetti, la famiglia, gli amici. Questo approccio lo abbiamo ‘toccato con mano’ quando abbiamo partecipato a Pechino express, per il quale siamo stati in Tailandia, dove davvero la gente è felice con poco, pur non possedendo granché ti apre le porte della propria casa e magari ti cede anche il proprio letto…"

Vi ritenete più generosi o più parsimoniosi?

"Sicuramente generosi. E riconoscenti, soprattutto con chi ci ha sostenuto e voluto bene, con chi ha sempre creduto in noi, come progetto artistico e come persone".

Siete più cicale o formiche?

"Inizialmente, soprattutto i primi tempi in cui eravamo a Milano, siamo stati molto formiche, nel senso che siamo stati sempre molto attenti a mettere da parte i guadagni. Una volta arrivate le prime conferme professionali e raggiunta una certa stabilità economica, abbiamo cominciato a fare alcuni investimenti, su asset economici esterni al mondo artistico, e toglierci, perché no, anche qualche soddisfazione".

Cosa avete comprato con i soldi del primo contratto importante?

"In realtà, forse farà un po’ ridere, con i primi guadagni importanti non abbiamo fatto nulla, o meglio, li abbiamo messi da parte per comprare casa".

Quindi, uno sfizio “ragionato”

"In un certo senso, sì: il ragionamento che abbiamo fatto è stato: ‘Questo lavoro ci piace, ci stiamo riuscendo, però cerchiamo di essere pragmatici e pensare anche al futuro’. Da qui la decisione di mettere da parte anche i primi guadagni per la casa. Quando siamo riusciti ad acquistarla, siamo stati felicissimi, è stato il coronamento del percorso fatto fino a quel momento, del nostro impegno, dei sacrifici fatti. Un passo importante".

Avete fatto investimenti in passato che non rifareste?

"Investimenti che non rifaremmo, no. Più che altro, per noi è importante ‘investire’ su persone e collaboratori che credano nel nostro lavoro, che abbiano una visione artistica comune".

Dove vi piacerebbe investire in futuro, o dove secondo voi ha più senso investire oggi?

"In questo siamo un po’ ‘tradizionalisti’, l’asset economico sui cui abbiamo sempre investito è quello immobiliare, legato anche al turismo. Nelle Marche abbiamo deciso di restaurare la vecchia casa di campagna di uno dei nonni, ne abbiamo ricavato un B&B, e questa è la direzione in cui ci stiamo muovendo al momento. Per il futuro ci piacerebbe comprendere meglio il settore delle criptovalute e degli Nft, che per ora conosciamo a livello basilare, ma che ci limitiamo ad osservare a distanza. Pensiamo che prima o poi, dopo aver conseguito una preparazione adeguata in materia, quello dei Bitcoin, delle monete digitali, potrebbe essere un nuovo settore con cui cimentarsi".

Amate fare shopping? Preferite i negozi fisici o comprare on line?

"Ci piace fare shopping, sia online che di persona. L’online è più veloce, però nei negozi fisici instauri un rapporto umano, anche se a volte ci capita di mettere in difficoltà i commessi, visto che compriamo sempre i capi doppi, uguali e identici. Lo shopping online lo vediamo più per una necessità immediata, quello tradizionale per quando abbiamo voglia di dedicare del tempo a noi stessi".

Avete un vostro “bene-rifugio”?

"Per noi è la conoscenza, studiare e investire in percorsi formativi, che possano darci nuovi skills, perché il mondo è in continua evoluzione, tutti i settori cambiano con estrema velocità. Investire nello studio e nella formazione è importante, nonostante si sia arrivati ad un livello professionale soddisfacente. Imparare una lingua nuova, ad usare meglio un dato programma per il computer, piuttosto che (nel nostro campo) un corso di canto, o di dizione, ma anche su come parlare in pubblico, tutto questo aiuta ad ampliare il proprio bagaglio e ad avere anche più ‘mercato’. Investire su se stessi, qualunque sia il settore in cui ti trovi ad operare, è sempre un’arma vincente".

Che cosa vi suggerisce l’espressione: Il tempo è denaro ma il denaro non compra il tempo?

"Ci suggerisce che impiegare il tempo nei progetti in cui si crede, porta denaro e soddisfazioni. Però la sfera economica e lavorativa non deve essere il centro della vita di una persona, perché ci sono anche quella familiare, della salute, degli amici e dello spirito.

La famiglia e le vere amicizie ti saranno vicini sempre, che tu sia ricco o che sia povero".

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