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Pace fiscale, le nuove regole del governo su stralcio e rottamazione

A prevedere la nuova norma, che ha portato alla cancellazione dei debiti di poca entità fino a mille euro, è stato l’Istituto per la finanza e l’economia dell’Anci

Pace fiscale, le nuove regole del governo su stralcio e rottamazione

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L’orientamento del governo Meloni è chiaro: la pace fiscale è stata estesa a una platea più ampia di cittadini grazie al decreto bollette dello scorso mese di marzo. Nuove norme per regolare la misura della rottamazione, oltre al saldo e lo stralcio delle sanzioni o delle imposte non pagate dai contribuenti agli enti locali che riscuotono direttamente, senza avvalersi dell’aiuto dell’Agenzia delle entrate. A prevedere la nuova regola, che ha portato alla cancellazione dei debiti di poca entità fino a mille euro, è stato l’Istituto per la finanza e l’economia dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani.

Il nuovo sistema

Il provvedimento adottato dal governo, come riporta il quotidiano Il Mattino, dà la possibilità agli enti locali interessati di concedere o meno gli incentivi ai contribuenti, con una scelta che andrà ratificata entro il prossimo 29 luglio. Comuni e Regioni che operano in autonomia, quindi, potranno usufruire delle misure del saldo e dello stralcio ridotto delle sanzioni e delle tasse non versate, per importi fino a mille euro, riguardanti pendenze che vanno dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. È possibile anche utilizzare lo stralcio totale del debito e la rottamazione per gli incartamenti compresi nel periodo primo gennaio 2000- 30 giugno 2022.

Cos’è lo stralcio

Il saldo e stralcio può essere definito come quell'accordo, tra un debitore e un creditore, per mezzo del quale il debitore corrisponde al proprio creditore una somma inferiore rispetto a quanto inizialmente dovuto, stralciando, per l'appunto, una parte dell'importo. Ciò avvantaggia non poco il cittadino moroso perché questo tipo di operazione cancella automaticamente le multe e l’eventuale mora. Il contribuente può addirittura arrivare a pagare fino alla metà della somma dovuta al Fisco.

Quali sono i debiti che rientrano nella misura

L’estensione dell’incentivo riguarda anche i debiti contratti con società private e con le concessionarie in house, che spesso riscuotono tasse come quella sui rifiuti solidi urbani. Sulle modalità di pagamento, ovvero sulla rateizzazione, sono sempre gli enti locali a decidere. Da questo punto di vista il governo ha lasciato ampia autonomia a Comuni e Regioni.

Quali Comuni e Regioni aderiranno

Tra le città fino a questo momento maggiormente interessate alla misura governativa ci sono: Bologna e Bolzano. Più ampio il ventaglio delle Regioni: Lazio, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia e Sardegna.

Hanno detto no per il momento centri come Firenze, Milano e Roma che avevano già aderito ad altre misure, poiché riscuotono multe e tasse attraverso l’Agenzia delle entrate.

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