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Il ruolo della Silver economy nel post Covid. Come gli over possono spingere la ripresa del Paese

La Silver economy comprende gli individui over 60 che viaggiano, restano al passo coi tempi, investono e guardano al futuro con entusiasmo e aspettative

Il ruolo della Silver economy nel post covid. Come gli over possono spingere la ripresa del Paese
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Quello della Silver economy è un argomento che non si esaurisce con l’età di chi ne fa parte, ovvero gli over 60. È fondamentale dare un’occhiata ai numeri: uno studio commissionato nel 2018 dalla Commissione europea e svolto dal gruppo Technopolis insieme a Oxford Economics, ha censito 199 milioni di cittadini (il 39% della popolazione Ue) che sono attori di questa economia e, alla fine del 2050, saranno 222 milioni, ossia il 43% della popolazione.

Quattro persone su dieci non sono soltanto consumatori in grado di generare indotto ma sono una parte importante della vita sociale tanto in Italia quanto in Europa e nel resto del mondo. Una rappresentanza della popolazione mondiale tanto importante da dettare i ritmi dell’economia. Basato su contenuti realizzati da NExT-H, content provider e startup innovativa.

La Silver Economy

Silver economy e salute

Gli over 60 hanno esigenze diverse da quelle che i loro coetanei avevano anche soltanto 20 anni fa. Circoscriverle ai servizi per la salute o alla farmaceutica è una profonda distorsione della realtà delle cose: gli attori della Silver economy viaggiano, sono naturalmente portati all’uso delle tecnologie, usano servizi bancari e assicurativi, si muovono nel mercato immobiliare, sono attenti all’alimentazione e non disdegnano il mondo della moda.

I dati raccolti dalla Commissione europea e risalenti al 2015 dipingono un quadro che va contestualizzato. La voce di spesa a cui si dedicano maggiormente gli over 60 non è quella della salute (297 miliardi di euro nei Paesi Ue) ma è relativa alle abitazioni e ai servizi a queste connesse (815 miliardi di euro). Il tutto per una spesa globale pari a 4,2 miliardi di euro e la creazione di 78 milioni di posti di lavoro, con una previsione per il 2025 di una spesa pari a 6,7 miliardi di euro strettamente collegati a 88 milioni di impieghi. Cifre che, rispettivamente, rappresentano il 29% e il 32% del Pil europeo e fino al 38% dei posti di lavoro.

Silver economy grafico

Trasporti (401 milioni di euro), beni e servizi generici (366 milioni) e spese legate ai viaggi e al turismo sono ottimi indicatori di quanto gli over 60 contribuiscano alla ricchezza continentale.

Poiché si muovono e viaggiano, gli over 60 creano un indotto anche al di fuori dal continente europeo che, sempre relativamente al 2015, è stato stimato in 780 milioni di euro. Si tratta di cifre approssimative e, come tali, non è possibile sapere quale impronta lascino in Europa i turisti che vengono dagli altri continenti.

La situazione in Italia

Silver economy attiva

Assolombarda è stata tra le prime a interrogarsi sull'attuale inadeguatezza del Paese nel fare crescere in modo armonico la Silver economy, denunciando un'offerta mirata ancora acerba se confrontata con altri paesi Ue.

L'associazione di industriali lombardi è partita dal presupposto secondo cui la demografia attuale, animata da una maggiore longevità degli individui, non è riconducibile soltanto a un costo per la collettività e per l'economia, ma è un'opportunità per lo sviluppo e un volano per l'economia.

Occorre quindi creare la cultura sociale e imprenditoriale per aprire le porte a un mercato capace di accogliere e soddisfare le esigenze degli over 60, ed è un pensiero condiviso anche da Confidustria la quale, nel 2020, ha organizzato un forum sull'economia della terza età. Il presupposto su cui è stato articolato esula dalla spesa pubblica sostenuta dallo Stato per gli over 60 (con riferimento soprattutto ai pensionati) e punta dritto agli ambiti all'interno dei quali l'economia nazionale deve essere in grado di afferrare le opportunità e, quindi, di adeguarsi alla Silver economy.

Ci si concentra su quanto la spesa pensionistica impatti sul Pil ma non si valuta a dovere il potere di acquisto degli attori della Silver economy e, mentre la popolazione italiana invecchia gradualmente, non si investe a sufficienza per soddisfarla. Del resto, è facile trovare statistiche nazionali riguardo al costo della terza età - tra pensioni e spese per la salute - e più complesso trovare dati che aiutino a inquadrare il contributo economico che gli over 60 apportano all'economia.

I consumi procapite della Silver economy

Silver economy statistica

Gli over 65 hanno un consumo medio procapite di 15.700 euro, superiore quindi ai 12.500 euro degli under 35. Questo si traduce in un reddito medio più alto, pari a 20.000 euro in media (16.000 quello degli under 35). Anche la ricchezza media di 232mila euro supera quella degli under 35, stimata in 110mila euro procapite.

Sempre in base ai dati forniti da Confindustria, il 10% degli over 65 ha dei debiti, percentuale che sale al 33% tra gli under 40. A fare la differenza contribuisce il mutuo che, ragionevolmente, gli over 65 hanno già saldato ma ciò, a maggiore ragione, si traduce in una loro maggiore capacità di spesa rispetto alla generazione successiva.

Secondo i canoni dell'economia, gli over 65 sono più resilienti alle variazioni dei contesti economici e, nonostante ciò, il mercato si limita per lo più a fornire loro supporti tipici della terza età, senza considerare il loro reale potenziale.

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