Cronaca giudiziaria

Faida tra trapper, arriva la condanna per Simba La Rue a 4 anni di carcere

Sei condanne e un patteggiamento per le aggressioni al gruppo rivale capitanato da Baby Touché

Faida tra trapper, Simba La Rue condannato a 4 anni

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Faida tra trapper, Simba La Rue condannato a 4 anni

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Alla fine ha anche postato un video dai corridoi del tribunale, Simba La Rue. Perché tutto, anche le condanne, devono finire rigorosamente sui social. Come il "finto rapimento" di Baby Touchè, malmenato e poi sequestrato in diretta Instagram, lo scorso giugno. Si è concluso oggi il primo capitolo giudiziario della ormai nota "faida tra trapper", in cui due crew rivale: due episodi tra la primavera e l'estate dell'anno scorso. La pena più alta, quattro anni di carcere, è stata inflitta a Simba, vero nome Mohamed Lamine Saida. Altri cinque imputati sono stati condannati a pene fino a tre anni e otto mesi e un altro imputato ha patteggiato tre anni e quattro mesi. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e del risarcimento dei danni agli imputati, difesi dall'avvocato Niccolò Vecchioni.

Due gli episodi al centro del processo per lesioni e rapina. Il primo in via Settala, zona Porta Venezia, il primo marzo 2022. Le due vittime, Akrem Haj Aouina - vicino a Touché - e Thomas Calcaterra passano la serata con due ragazze in un bar in via Panfilo Castaldi. Fanno pochi metri fuori dal locale ma vengono aggrediti da un gruppo vicino a Simba. Gli portano via portafogli e telefono. “Figa li ho tirato un pugno che mi sa che l'ho aperto tutto”, dice uno degli aggressori. Mesi dopo arriva una raffica di arresti, poi l'inchiesta si chiude e arriva il processo per gli aggressori. Ieri anche la ragazza che era con loro, Sara Ben Salha, difesa dall'avvocato Antonino Crea, finisce condannata dalla gup Rossana Mongiardo: 3 anni e 5 mesi e 800 euro di multa. Secondo l'accusa fu lei ad attirare i suoi amici nella "trappola".

L'altro episodio risale al 9 giugno 2022. Baby Touché, nome d'arte di Mohamed Amine Amagour, viene malmenato e sequestrato dall'altra crew, il tutto in diretta Instagram: decide però di non denunciare, dicendo che è tutto uno scherzo. Anche se le lesioni sono vere. Per la procura quella di Touché è stata una “reticenza per una logica di banda”.

Simba, tra l'altro, a metà giugno dello scorso anno aveva subito un agguato ed era stato ferito gravemente a coltellate ad una gamba a Treviolo, in provincia di Bergamo, come vendetta da un gruppo di giovani amici di Baby Touché (il processo è in corso a Bergamo). Ad attirarlo nella trappola, secondo le indagini, era stata la sua fidanzata dell'epoca.

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