"Ho fatto cose brutte". L'impronta, il malore e quel biglietto tra i rifiuti di Sempio

Andrea Sempio non si è presentato per un cavillo altrimenti sarebbero stati mostrati anche a lui i nuovi esiti dell'indagine, come è stato fatto con Stasi e Marco Poggi, sentiti come testimoni

"Ho fatto cose brutte". L'impronta, il malore e quel biglietto tra i rifiuti di Sempio
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L'impronta di una mano destra rinvenuta nei pressi del cadavere di Chiara Poggi, che non appartiene a nessun familiare della vittima e nemmeno ad Alberto Stasi, sarebbe compatibile con quella di Andrea Sempio. Questo lo scoop sul caso di Garlasco fatto uscire dal Tg1 nel pomeriggio di ieri, poco dopo la fine degli interrogatori simultanei di Stasi e di Marco Poggi, sentiti come testimoni, in parti diverse d'Italia. Gli inquirenti avrebbero dovuto ascoltare anche Sempio, che però non si è presentato per un cavillo tecnico, l'assenza dell'indicazione del cosiddetto "l’accompagnamento coattivo" in caso di mancata presentazione. Il tutto annunciato dall'avvocato Taccia di Sempio mediante una discutibile pubblicazione sui social.

I Ris già nel 2007 esclusero la presenza di sangue in quell'impronta, tuttavia il comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, in un'informativa inviata alla Procura di Milano il 7 luglio 2020, scriveva che "ovviamente è logico-fattuale che l'impronta sulla parete delle scale appartenga all'assassino". Sempio, due mesi fa in un'intervista con Sky, diceva che "molto probabilmente ci saranno mie tracce, me lo aspetterei, ero lì fino a pochi giorni prima". Il match tra le impronte è stato mostrato ieri sia a Stasi che a Marco Poggi durante il colloquio con gli investigatori. Il Corriere della sera scrive che il fratello della vittima "ha come un sussulto". Quindi, pare che Marco Poggi abbia spiegato agli investigatori che in quel periodo Sempio potrebbe anche essere sceso in cantina, il che giustificherebbe l'impronta sulla parete.

"Un ricordo che però non aveva mai avuto", scrive ancora il quotidiano di via Solferino. Fino a questo momento, le indagini avevano collocato Sempio solamente nella parte superiore dell'abitazione, tra la zona living e la sala del computer. Sarebbero stati mostrati anche dei manoscritti, sequestrati dalla spazzatura, in cui ci sarebbero cose "inimmaginabili". Come riporta Repubblica, nei biglietti ci sarebbe stato scritto: "Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare". Inoltre, il pool impegnato ora nelle indagini ha scoperto che nel giorno del secondo interrogatorio di Sempio, nel 2008, l'uomo, allora ventenne, ebbe un malore. In quell'occasione l'amico di Marco Poggi consegnò il ticket del parcheggio che lo collocava altrove rispetto a Garlasco, a Vigevano, escludendolo dalla lista dei possibili colpevoli. Il malore di Sempio durò quasi 40 minuti, venne anche chiamata un'ambulanza ma non ci fu ragione di portarlo in ospedale, perché si riprese e continuò il suo colloquio con gli inquirenti.

Il pool che sta indagando adesso non ha trovato questa informazione nelle carte di quel verbale e, secondo il Corriere della sera, i due carabinieri che condussero quell'interrogatorio non ne avrebbero dato notizia ai pm quando sono stati sentiti pochi giorni fa.

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