Cronaca giudiziaria

Ma la lotta del detenuto è per togliere il 41 bis anche ai boss: inaccettabile

Cospito non sta facendo lo sciopero della fame solo perché vuole che gli sia revocato il 41 bis, chiede che sia totalmente rimosso dal nostro ordinamento penitenziario quell'articolo

Ma la lotta del detenuto è per togliere il 41 bis anche ai boss: inaccettabile


Nel caso di Alfredo Cospito ci sono due temi che vanno affrontati e valutati separatamente se si vuole approdare a una soluzione della vicenda che tenga insieme valori irrinunciabili quali sono da una parte il rispetto della dignità e della salute umana e dall`altro la sicurezza dello Stato. Elementi che Cospito ha deliberatamente posto in conflitto, e che sono invece pienamente compatibili tra loro.

Cospito, questo è il nocciolo della questione, non sta facendo lo sciopero della fame solo perché vuole che gli sia revocato il 41 bis, il trattamento di carcere duro inflittogli dal ministero della Giustizia. Cospito per tornare a mangiare chiede che sia totalmente rimosso dal nostro ordinamento penitenziario quell`articolo. Chiede che né lui né nessun altro detenuto, qualunque sia il reato per cui si trova in carcere, possa essere sottoposto alle dure restrizioni previste dal 41 bis: una norma certamente di natura emergenziale ma passata ripetutamente al vaglio della Corte Costituzionale.

Non è importante capire perché Cospito (nobiltà d`animo, strategia politica, fanatismo) abbia scelto di accomunare le due battaglie, quella sua particolare e quella generale sulla legittimità stessa del carcere duro. Importa che per disinnescare la sua operazione (purtroppo autorevolmente sostenuta) si risponda scindendo nettamente i due temi. Il 41 bis a Cospito può essere revocato subito per il semplice motivo che non è necessario. Quest`uomo ha dimostrato di essere un sanguinario pericoloso e bisogna senz`altro impedirgli di continuare a dare ordini all`esterno. Ma non siamo negli anni `80 e a ricevere le direttive di Cospito possono essere al più cerchie ristrette di esaltati (e il modesto livello militare delle azioni dei suoi sodali lo conferma). Per impedire di comunicare con i nuclei attivi all`esterno possono bastare misure tradizionali come la censura della corrispondenza e la registrazione dei colloqui. Si può revocare il 41 bis a Cospito non perché lui ricatta lo Stato ma perché non ne sussistono i presupposti.

Certo, è possibile che anche dopo la revoca l`anarchico scelga di continuare la sua protesta chiedendo che il 41bis sia spazzato via. Che anche Matteo Messina Denaro, tanto per fare un nome, sia messo insieme ai detenuti comuni, in modo tale da continuare a esercitare la leadership che gli ha consentito trent`anni di confortevole latitanza. Ma a quel punto lo Stato avrà già fatto la sua parte, e alle pretese di Cospito si potrà rispondere con chiarezza e fermezza di no. Se Cospito vorrà morire per rivendicare il diritto dei padrini di Cosa Nostra, 'Ndrangheta e quant`altro di tornare a fare in carcere il bello e il cattivo tempo in carcere, come accadeva prima, questa sarà una sua scelta. Drammatica, rispettabile.

Ma a quel punto tutta sua.

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