
Il gup del tribunale di Ragusa ha deciso di rinviare a giudizio tutti gli imputati del caso Mare Jonio con l'accusa di avere "tratto profitto" dal soccorso a 27 naufraghi. Il rinvio a giudizio si basa su un'indagine iniziata nel 2020 in seguito al trasbordo di 27 naufraghi dalla nave cargo danese Etienne Maersk alla nave della Ong con bandiera italiana, l'unica della flotta civile. Quella nave, poi, andò a sbarcare a Pozzallo, uno dei porti che fino a qualche anno fa hanno ospitato più navi Ong. Due mesi, dopo la società armatrice della Maersk pare abbia versato 125mila euro all'armatrice della Mare Jonio, ossia la Idra Social Shipping. Di qui l'aggravante di avere tratto profitto dal favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
"Non ci faremo spaventare da nessuno. Sappiamo benissimo cosa abbiamo fatto: abbiamo aiutato 27 persone, lasciate in mezzo al mare per 38 giorni. Questo processo diventerà l'occasione per chiedere conto a ministri, governi e autorità, sul perché queste persone sono state abbandonate. Diventerà un processo all'omissione di soccorso", dice Luca Casarini, fondatore della Ong, che andrà a processo con Pietro Marrone, comandante, Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia, vicepresidente Cda della Idra e capo spedizione, e tre componenti dell'equipaggio, il medico Agnese Colpani, il soccorritore Fabrizio Gatti e il tecnico a bordo, Geogios Apostolopoulos.
La prima udienza del processo si terrà il 21 ottobre prossimo davanti al tribunale di Ragusa. Alla richiesta si è associata anche l'avvocatura di Stato come parte civile ma va sottolineato che la richiesta di "rinvio pregiudiziale nell'attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea", chiamata a decidere entro l'estate sull'estensione della "scriminante di solidarietà" nei casi di possibile favoreggiamento dell'ingresso di migranti nel territorio nazionale durante attività di soccorso. L'avvocato della Ong ha spiegato che nel corso delle indagini preliminari "sono state utilizzate delle intercettazioni tra noi avvocati difensori e i nostri assistiti cercheremo di capire come mai questo provvedimento sia stato ritenuto valido.
Sentiremo anche i vertici della Maersk che ci diranno che non c'è stato nessun accordo economico tra la nave e la Mare Jonio. Poi porteremo in aula anche i naufraghi per raccogliere la loro testimonianza. Questo è un processo ai soccorsi, oggi c'è stata la piena volontà di processare i soccorsi".