Quella specifica sessione d'esame di lingua italiana sarebbe stata fissata per il 17 settembre del 2020 non tanto per esigenze legate alle misure anti-Covid19, quanto per consentire al calciatore Luis Suarez di sostenere al più presto la prova e di ottenere così la cittadinanza. E l'attaccante urugaiano avrebbe ricevuto anche le risposte ai quesiti d'esame, con tanto di traduzione in spagnolo. Questo, stando a quanto riportato da Rainews, è quel che sostiene Lorenzo Rocca, uno degli esaminatori di Suarez nel presunto "esame farsa" che il bomber classe 1987 avrebbe sostenuto ormai tre anni fa presso l'Università per Stranieri di Perugia. Rocca, ex-docente dell'ateneo umbro, aveva patteggiato un anno (con pena sospesa) per rivelazione di segreti d'ufficio e falso in relazione all'indagine sull'esame. Secondo la procura, in concorso con l'ex-rettrice Giuliana Grego Bolli, la professoressa Stefania Spina e l'ex-direttore generale Simone Olivieri, aveva attestato “falsamente” il “conseguimento dell’attestato di conoscenza” dell’italiano da parte del calciatore.
Per la pubblica accusa, invece, il calciatore non avrebbe avuto la benché minima conoscenza della lingua: avrebbe ricevuto in anticipo le prove d’esame. Dopo il patteggiamento, Rocca è tornato pochi giorni fa in aula come testimone-chiave dell'accusa nel processo che vede imputati per falso e rivelazione di segreto d'ufficio gli ex-vertici dell'università umbra. E davanti al pubblico ministero ha dichiarato senza mezzi termini di aver ricevuto pressioni sulla condotta da tenere durante l'esame con Suarez. "Una parola, qualcosa dal mio ateneo me la sarei aspettata. Dopo dodici anni di lavoro. Non mi sono assentato neanche un giorno per malattia - le parole di Rocca, riportate dal quotidiano La Nazione - in questa vicenda, mi sono sentito usato e non ho ricevuto uno straccio di aiuto, nessuno che abbia detto, come ho fatto io per una dipendente inizialmente indagata, "Lorenzo ha solo eseguito gli ordini". E gli ordini a me chi li dava? Il direttore generale e la direttrice". Stando a quanto ipotizzato dagli inquirenti in un primo momento, Luis Suarez era all'epoca uno degli obiettivi di mercato della Juventus e l'ottenimento della cittadinanza italiana ne avrebbe consentito l'ingaggio da calciatore comunitario.
La "fretta" nell'anticipare la sessione sarebbe nata poi all'opportunità di inserire eventualmente Suarez nelle liste per la Champions League, da comunicare entro il 22 settembre di quell'anno. "Lo sapevamo tutti che il vero motivo dello spostamento era venire incontro a Suarez, il direttore me lo aveva detto", ha aggiunto Rocca. Va ricordato che, dopo mesi di investigazioni, nel dicembre 2021, la Figc ha comunicato l’archiviazione dell’inchiesta e la totale estraneità della Juventus ai fatti, poiché dagli atti non erano emersi elementi per provare condotte illecite in ambito sportivo dei dirigenti sportivi bianconeri.
Prima della prova Suarez si sarebbe esercitato con gli esaminatori in una "call" a distanza, utilizzando delle simulazioni a disposizione di tutti gli utenti dell'ateneo.
E secondo Rocca, la professoressa Spina, che aveva preparato Suarez in vista dell'esame, gli consegnò di fatto un copione già concordato con il calciatore. Il prossimo 6 ottobre, Rocca sarà ad ogni modo sottoposto al controesame da parte degli avvocati difensori di Grego Bolli, Olivieri e Spina. E potrebbero quindi esserci novità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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