Era stato accusato di aver più volte aggredito verbalmente e minacciato di morte alcuni commercianti, presentandosi talvolta davanti a loro con un oggetto atto ad offendere. Accuse che non si sono tuttavia rivelate sufficienti per arrivare ad un rinvio a giudizio, perché ritenuto incapace di intendere e di volere. E non potrà nemmeno essere rimpatriato, perché beneficia a quanto pare di un permesso per motivi umanitari. Protagonista della vicenda che arriva da Perugia è un giovane di 24 anni originario del Gambia, con alle spalle già alcuni precedenti. Stando a quanto riportato dalla testata online PerugiaToday, tutto è inziato nei mesi scorsi, quando il ventiquattrenne straniero se la sarebbe presa per settimane con la titolare di un bar del capoluogo umbro. Avrebbe spesso minacciato la proprietaria, quando quest'ultima si rifiutava di cedergli del cibo gratuitamente.
In un caso avrebbe preso una bibita dal frigo, guardando la barista con fare minaccioso ed andandosene senza pagare. In un'altra occasione avrebbe preso a calci l'auto di un cliente, intimandogli di accendergli una sigaretta. Qualche volta sarebbe entrato all'interno del bar brandendo un cacciavite, “che appoggiava sul bancone e usava per minacciare e insultare le dipendenti”. Minacce di morte che avrebbe talvolta rivolto anche ad un altro commerciante, proprietario di un autolavaggio della zona, più volte intervenuto per cercare di riportare il gambiano alla calma. L'avvocato della donna ha poi ricordato un episodio in particolare: in quel caso, dopo aver inveito senza motivo contro la proprietaria, il giovane straniero l'aveva inseguita ed aveva cercato di afferrarla, desistendo solo per l’intervento del titolare dell'autolavaggio.
E a quel punto, avrebbe minacciato di morte entrambi. “Vuoi morire anche tu come lui?” avrebbe detto alla donna. E poi, rivolgendosi all'uomo, si sarebbe detto pronto a tagliargli la testa. La titolare del bar aveva pià volte segnalato quel che avveniva alle forze dell'ordine e in passato il giovane africano era già finito in carcere. Il tribunale gli aveva inoltre imposto il divieto di avvicinarsi alla donna. Sino alla novità delle scorse ore: il ragazzo non potrà essere processato nè espulso dall'Italia. E su queste basi, il giudice ha revocato anche la misura interdittiva precedentemente disposta.
“La mia assistita è molto preoccupata per quello che potrebbe accadere una volta che il soggetto verrà scarcerato – ha spiegato il legale della donna – oltre che fortemente preoccupata non si sente tutelata da queste decisioni a fronte di quanto ha dovuto subire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.