Cronaca internazionale

Attentato Bruxelles: arrestato presunto complice in Spagna

La polizia di Malaga ha fermato un uomo su cui pendeva un mandato d'arresto emesso dalle autorità belghe

Attentato Bruxelles: arrestato presunto complice in Spagna

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Sono passati diversi giorni dall’attentato di Bruxelles del 16 ottobre e le indagini proseguono. La polizia spagnola ha arrestato un uomo che sarebbe stato coinvolto nell’attacco in cui hanno perso la vita i due cittadini svedesi a colpi d’arma da fuoco. Il fermo è avvenuto a Benahavis, nella provincia di Malaga, e sul presunto complice pendeva un mandato d’arresto emesso dalle autorità belghe per "traffico di droga, traffico di armi, riciclaggio di denaro e appartenenza ad un'organizzazione criminale".

Al momento non si hanno informazioni ulteriori sul fermato per quanto riguarda il nome, l’età e la nazionalità, ma l'indagine condotta in Belgio avrebbe portato alla luce i legami tra lui e l’attentatore per le attività illecite legate alla criminalità organizzata.

L’attentato

La sera di quel lunedì allo stadio Heysel si doveva disputare la partita Belgio-Svezia, ma il clima di gioia per l’evento sportivo è durato poco e circa 35mila persone sono rimaste bloccate sulle tribune per diverse ore prima di essere evacuate. Intorno alle 19, Abdessalem Lassoued, 45enne tunisino, ha aperto il fuoco al grido di “Allah Akbar” nel centro della capitale belga e ha ucciso i due svedesi che si stavano recando allo stadio per assistere alla partita. Il primo obiettivo è stato un taxi, ma poi l'uomo ha preso di mira chi si era rifugiato nella hall di un palazzo. Prima di mettere fine alla sua furia, il 45enne ha ripreso a sparare su delle macchine, per poi salire in sella allo scooter e andarsene.

Lassoued risiedeva irregolarmente in Belgio ed era già stato oggetto di un provvedimento di espulsione dopo che, anni prima, aveva ricevuto una condanna per terrorismo in Tunisia. Il 45enne è morto, successivamente, in una sparatoria con la polizia dopo essere stato visto seduto al bar del quartiere in cui viveva con la moglie e la figlia.

Gli altri arresti

Dopo la morte del tunisino sono partite le indagini per consegnare alla giustizia eventuali complici che avessero potuto aiutare Lassoued nella sua organizzazione.

Il 24 ottobre, a Parigi, due cittadini tunisini di circa 40 e 50 anni di età sono stati arrestati e posti in custodia cautelare con le accuse di associazione terroristica e complicità nell’omicidio dei due svedesi. Souleyman Rakrouki, l’avvocato difensore del tunisino più giovane, ha dichiarato che il suo assistito: "Non ha nulla a che vedere né da vicino né da lontano con l'attentato. L'assalitore di Bruxelles è un amico che conosceva da tanto tempo, di cui non aveva visto segni di radicalizzazione. Mai avrebbe potuto immaginare un tale passaggio all'atto".

Giovedì 26 ottobre, un altro tunisino, Lamjed K di 44 anni, è stato arrestato in Belgio perché sospettato di essere stato complice dell’attentatore ed è accusato di omicidio e tentato omicidio in contesto terroristico e di partecipazione alle attività di un'organizzazione terroristica.

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