Cronaca internazionale

Cina, scontri tra lavoratori e polizia in una fabbrica di tamponi Covid

La protesta si sarebbe generata in conseguenza ai licenziamenti avvenuti nella fabbrica di produzione farmaceutica Zybio e al mancato pagamento dei lavoratori

Cina, scontri tra lavoratori e polizia: alta tensione nella fabbrica dei tamponi Covid
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Decine e decine di operai di una fabbrica che produce tamponi anti Covid a Chongqing, in Cina, si sono scontrati con agenti di polizia in tenuta antisommossa. Un video diffuso sui social network, e subito diventato virale, mostra i lavoratori dello stabilimento lanciare casse e test-kit contro le forze dell’ordine. In un altro filmato si vede la folla davanti ad un cordone di polizia, mentre un altoparlante intima di "cessare le attività illegali".

Scontri tra lavoratori e polizia

L’uomo che ha postato i video online afferma che la protesta si sarebbe generata in conseguenza ai licenziamenti avvenuti nella fabbrica di produzione farmaceutica Zybio e al mancato pagamento dei lavoratori, forse in seguito all'allentamento delle politiche draconiane nei confronti dei contagi da Covid-19.

L’accesa protesta sarebbe dunque di origine strettamente economica, e non prenderebbe di mira il governo guidato da Xi Jinping. "Tutte le rivendicazioni dei lavoratori sono di natura economica", ha detto in un video lo stesso uomo che si è definito un "marxista-leninista-maoista".

Scendendo nei dettagli, pare che la società farmaceutica Zybio, con sede a Chongqing, abbia improvvisamente licenziato i lavoratori che erano stati assunti nelle ultime settimane. Sullo sfondo dei video si possono vedere edifici industriali marroni e bianchi con motivi distinti, che corrispondono a immagini precedenti della struttura di Zybio nel parco industriale Jianqiao del distretto di Dadukou.

Zybio non ha risposto alle richieste di chiarimento avanzate dall'AFP, mentre il dipartimento di polizia locale ha rifiutato di commentare.

Cosa succede in Cina

L'hashtag "Chongqing Dadukou Pharmaceutical Factory" sembra essere stato censurato sulla popolare piattaforma di social media Weibo, con solo un post del giorno precedente ancora visibile che descrive la protesta come un "argomento interessante".

Un video pubblicato su un account TikTok appartenente a una testata giornalistica statale mostrava quella che sosteneva fosse una strada disseminata di test antigenici in un parco industriale di Chongqing. "Le fonti dicono che una disputa di lavoro ha innescato il conflitto", si legge nella didascalia. Il video è stato rimosso nel giro di poche ore.

In generale, da quando la Cina ha archiviato la Zero Covid Policy, i contagi sono aumentati vertiginosamente in tutto il Paese, con un picco nella domanda di kit di test e farmaci. Il mese scorso le autorità hanno rilevato le linee di produzione di più di una dozzina di aziende farmaceutiche, mentre alcune aziende hanno effettuato nuove assunzioni per soddisfare l'aumento della domanda.

Questioni economiche

Le proteste incentrate su questioni sindacali ed economiche, e rivolte a singole aziende si verificano frequentemente in Cina, nonostante gli sforzi ufficiali per disinnescare i disordini.

Scene simili a quelle verificatesi a Chongqing si sono svolte a novembre nella fabbrica del produttore di iPhone Foxconn nella Cina centrale, quando lavoratori furiosi - scontenti dell’ennesimo blocco Covid e adirati per una disputa salariale - si sono scontrati con la polizia.

Tornando ai fatti relativi alla fabbrica di produzione farmaceutica Zybio, vari post online lasciano presupporre che la protesta sia iniziata sabato mattina, quando agli operai sarebbe stato detto di esser stati licenziati e che i salari non corrispondevano a quelli promessi dagli agenti dei lavoratori.

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