Stando alle ultime notizie diffuse dalle autorità locali, al momento è di 113 morti e oltre 200 feriti il bilancio del terribile incendio esploso all'interno di un capannone nel quale una coppia di novelli sposi celebrava la sua unione con una cena a cui avevano preso parte centinaia di invitati: l'episodio si è verificato la scorsa notte a Hamdaniye, località a maggioranza cristiana sita nelle vicinanze di Mosul, nel nord dell'Iraq.
Un bilancio, purtroppo, destinato a salire, dato che, riferisce l'agenzia di stampa nazionale Ina, "numerosi feriti sono in gravi condizioni", con ustioni "sul 40% del corpo". Il disastro nel distretto di Hamdaniya, che fa parte del governatorato nord-orientale di Ninive in Iraq, è stato innescato da fuochi d'artificio, candele e altri materiali utilizzati durante la celebrazione del matrimonio, ha spiegato all'Ina la Protezione civile irachena.
Il governatore di Ninive Najm Al-Jubouri ha dichiarato all'agenzia di stampa nazionale che i feriti sono stati trasferiti negli ospedali di Ninive e nella regione del Kurdistan. "Purtroppo non può esserci ancora il conteggio definitivo dei morti e dei feriti", ha ammesso Al-Jubouri.
La sala in cui è improvvisamente divampato l'incendio era ricoperta da pannelli Ecobond,"altamente infiammabili che violavano i requisiti delle istruzioni di sicurezza", ha spiegato la Protezione civile all'Ina. "L'incendio ha portato al crollo di parti della sala a causa dell'uso di materiali da costruzione altamente infiammabili e a basso costo che in genere crollano in pochi minuti quando scoppia un rogo", precisano ancora gli esperti. Gli ospiti intrappolati all'interno del capannone hanno poi subito anche un altro genere di conseguenze: al pericolo si aggiungeva infatti"il rilascio di gas tossici legati alla combustione dei pannelli", che contenevano plastica. Un vero e proprio inferno generato, secondo i soccorritori, da un innesco errato dei fuochi d'artificio.
Alcuni sopravvissuti hanno rivelato che l'edificio ha preso fuoco intorno alle 22.45 ora locale: tra le centinaia di vittime morte nel rogo anche numerosi bambini. Una delle persone rimaste ferite ha raccontato che mentre marito e moglie "ballavano lentamente, i fuochi d'artificio sono partiti e le fiamme hanno iniziato rapidamente a salire fino al soffitto", dando inizio alla tragedia. I novelli sposi sono vivi ma fortemente sotto choc per quanto accaduto.
Il primo ministro Mohammed Shia Al-Sudani ha incaricato il suo gabinetto di assistere le persone colpite dall'incendio, disponendo una mobilitazione straordinaria totale da tutto il Paese.
La missione di assistenza delle Nazioni Unite per l'Iraq ha espresso il proprio cordoglio ai familiari delle vittime, definendo l’incidente "un’immensa tragedia". Il governo ha disposto un periodo di lutto nazionale di tre giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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