Cronaca internazionale

"Scelto di non andare a Doha. Non siamo in vendita": furia di Metsola sul Qatargate

Roberta Metsola ha dichiarato che non dovrà essere permesso che alcune cose accadute nel Parlamento europeo si ripetano di nuovo

"Scelto di non andare a Doha. Non siamo in vendita": furia di Metsola sul Qatargate
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"È stata una settimana difficile a Bruxelles. Ci sono delle falle che vanno chiuse. Le accuse che coinvolgono il Parlamento europeo sono un colpo alla democrazia e a tutto ciò su cui abbiamo lavorato per molti anni". Tutti i riflettori erano puntati su Roberta Metsola, attesa per il suo intervento in apertura del Consiglio europeo, l’ultimo di questo complicato 2022. Il presidente del Parlamento europeo ha parlato di vari temi, anche se il dossier principale riguardava, ovviamente, il Qatargate. Gran parte dello scambio tra Metsola e i capi di Stato e di governo dell'Ue è stato infatti dedicato all'indagine sulla presunta corruzione ad opera del Qatar.

Le parole di Metsola

Metsola ha parlato esplicitamente di falle che devono essere chiuse. Tra queste, ha elencato l'attività degli ex membri del Parlamento europeo, il registro delle trasparenza e chi può entrare al Parlamento europeo. "Dobbiamo guardare alle Ong che sono in lista nel registro trasparenza, e a quelle che non lo sono ma prendono i nostri fondi", ha spiegato.

In merito al Qatargate, Metsola ha fatto presente che le autorità europee hanno lavorato in sintonia con quelle belghe. "Consentitemi di dire che le informazioni che abbiamo ricevuto indicano che vi sono seri sospetti di persone legate a governi autocratici, che commerciano influenza in un modo che sospettiamo abbia lo scopo di soggiogare i nostri processi", ha aggiunto.

"Farò tutto il possibile per ripristinare la posizione di Casa della democrazia, di legislatore, di istituzione che prende decisioni, pulita, e trasparente e che non è in vendita a attori stranieri", ha quindi Promesso la stessa Metsola.

Metsola ha ricordato di essere stata invitata a partecipare alla Coppa del mondo e di aver rifiutato perchè preoccupata rispetto a quel Paese. "Ad ogni occasione, ho avuto due incontri con rappresentanti del governo del Qatar, qui a Bruxelles, dove ho ricevuto i loro inviti a partecipare alla Coppa del mondo, e alle richieste aperte indirizzate al Parlamento europeo, ho sempre rifiutato", ha affermato.

Obiettivo riforme

"I sospetti sono stati arrestati, interrogati e incriminati, come è giusto che sia. Questo è lo Stato di diritto. È così che rispondiamo e ricostruiamo la fiducia", ha proseguito il presidente del Parlamento europeo, anticipando le prossime mosse dell’Ue. "Possiamo sempre cercare di aumentare i deterrenti e la trasparenza. Guiderò un forte processo di riforma", ha sottolineato la presidente.

L’ampio pacchetto di riforme sarà pronto nel nuovo anno e comprenderà il rafforzamento dei sistemi di protezione degli informatori del Parlamento, il divieto di tutti i gruppi di interesse non ufficiali, una revisione del controllo delle regole del nostro codice di condotta e un esame completo e approfondito del modo in cui interagiamo con i Paesi terzi. Metsola ha chiarito asserendo di volere condurre "personalmente questo lavoro".

"Ho chiesto una revisione su quello che è stato votato e su cui abbiamo lavorato", ha chiarito Metsola, sottolineando che per quanto riguarda "l'accordo sull'aviazione tra Ue e Qatar, siglato ad ottobre 2021, il processo di ratifica deve essere completato. Solo quando i Paesi membri l'avranno ratificato, il Parlamento sarà consultato per dare il suo consenso".

"Piena fiducia"

L’inchiesta sul Qatar ha scatenato un vero e proprio terremoto. "L'inchiesta è un danno per la democrazia, l'Europa e ogni cosa per cui combattiamo. Servono anni per costruire la fiducia, ma un momento per perderla", ha dichiarato Metsola, che ha spiegato di essere stata informata la mattina del 9 dicembre, ossia il giorno delle perquisizioni.

"Non abbiamo un Fbi europeo, non abbiamo agenti interni al Parlamento. Quindi agiamo su istruzione, quando ci viene chiesto di agire. E in questo caso abbiamo agito immediatamente", ha spiegato. "Siamo stati coinvolti non solo nell'apporre i sigilli agli uffici, nella revoca dell'immunità dov'era da revocare. Ad esempio anche con la richiesta della mia presenza, come richiesto dalla legge belga, per la perquizione della casa di un eurodeputato belga", ha aggiunto.

"Piena fiducia nell'inchiesta giudiziaria in corso. Pieno sostegno e fiducia alla presidente Metsola affinchè intraprenda tutte le misure necessarie per migliorare e proteggere il funzionamento del Parlamento europeo". È questo, intanto, il messaggio dei leader Ue rivolto al presidente del Parlamento europeo ringraziata per "la franchezza".

Gli altri temi toccati

Metsola ha dedicato un passaggio alla crisi energetica. "Quanto più si protrae, tanto meno è giustificato l'uso dell'articolo 122" che bypassa il Parlamento europeo "come base giuridica per l'azione" dell'Ue, ha detto.

"La maggior parte delle proposte della Commissione ha un impatto sistemico, che è ciò di cui abbiamo bisogno, ma il Parlamento deve essere coinvolto. Prendete la discussione sul price cap: va avanti da mesi e il Parlamento avrebbe potuto aggiungere un valore enorme. Dobbiamo lavorare insieme", ha aggiunto in un passaggio del suo intervento particolarmente critico nei confronti della Commissione europea, responsabile di formulare le proposte legislative Ue.

L'Inflation reduction act degli Stati Uniti, a detta di Metsola, è, da un lato, uno sforzo per conciliare la transizione e la sicurezza energetica e, dall'altro, un segno di protezionismo strisciante.

"Discrimina apertamente i veicoli elettrici prodotti nell'Ue e complica la cooperazione transatlantica per quanto riguarda i minerali critici e la produzione di batterie", ha ribadito, auspicando che le controversie commerciali possano essere evitate.

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