Stop alla deriva woke all'università Usa. I fondi per la diversità destinati alla sicurezza

Vittoria del buonsenso: le proteste degli studenti pro-Pal hanno spinto l’ateneo a tagliare le spese per i diktat DEI (diversità, uguaglianza e inclusione)

Facebook - The University of North Carolina at Chapel Hill
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Le università americane sono il fortino della religione woke, ma fortunatamente c’è chi dice no. Parliamo dell’università del North Carolina e della sua decisione di tagliare i 2,3 milioni di dollari destinati al piano per promuovere la diversità, l'inclusione e l'uguaglianza all'interno dell'ateneo. La tanto chiacchierata politica DEI, il concentrato di diktat destinato ad accontentare questa o quella minoranza. Ma i poliziotti della linea “risvegliata” andranno su tutte le furie anche per un altro motivo: quei fondi verranno destinati alla sicurezza a causa delle proteste degli studenti pro-Palestina.

Come riportato dal Guardian, alcuni membri del consiglio di amministrazione dell’università del North Carolina che hanno votato a favore della svolta anti-woke hanno acceso i riflettori sulle recenti manifestazioni contro Israele. Un taglio che potrebbe portare alla chiusura del dipartimento per la diversità, ma che allo stesso tempo consente di potenziare le misure di sicurezza e di assegnare importanti fondi alle forze di polizia, spesso alle prese con budget ridotti all’osso.

Due settimane fa gli studenti dell’università del North Carolina hanno creato un accampamento nel campus in solidarietà con la Palestina e contro le azioni di Israele a Gaza. Trentasei persone sono state arrestate dopo aver rifiutato di lasciare il campus, mentre ventisette manifestanti sono stati denunciati per violazione di domicilio. La polizia del campus dell'UNC è stata supportata dalla polizia della North Carolina State University, dalla polizia dell'UNC Wilmington, dalla polizia dell'Appalachian State University, dagli agenti di pattuglia statale e persino da alcuni vice-sceriffi in tenuta antisommossa.

Non paghi, gli studenti hanno denunciato la repressione della protesta parlando di “escalation nell’uso della forza”, in riferimento all’uso di spray al peperoncino contro gli studenti presenti. I membri del consiglio di amministrazione hanno difeso le forze dell’ordine e il voto delle scorse ore ribadisce la totale fiducia nel loro operato. Non mancheranno le proteste della galassia woke per le possibili ripercussioni sul dipartimento creato per“sostenere un ambiente inclusivo e accogliente per tutti gli studenti”, ma c’è un dettaglio che non deve essere dimenticato: il programma DEI era già sotto esame prima delle proteste pro-Pal, a testimonianza della sua inutilità.

Recentemente anche l’università della Florida ha deciso di

tagliare il programma DEI, utilizzando quei fondi per assumere professori. È sempre più evidente cosa si nasconde dietro questi meccanismi woke, ossia un’ideologia talebana e integralista che ha come obiettivo il pensiero unico.

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