Cronaca internazionale

In viaggio con i pony dalla Siria: la nuova vita dell'ex ministro degli Esteri austriaco pro-Putin

Karin Kneissl è stata spesso criticata per la sua vicinanza con la Russia. Nel 2018 ha ballato con Vladimir Putin al suo matrimonio. Oggi si sente una rifugiata politica e ha deciso di trasferirsi a San Pietroburgo

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L’ex ministro degli Esteri austriaca Karin Kneissl ha confermato la sua decisione di trasferirsi in Russia. Lo ha comunicato sul suo canale Telegram ufficiale. La donna dirigerà il think tank “Gorki Centre”, istituto fondato da lei insieme all’Università di San Pietroburgo, la città in cui ha deciso di stabilirsi, con l’obiettivo di “contribuire a definire le politiche di Mosca in Medio Oriente e Oriente”.

Con lei, sono atterrati nella Federazione anche i suoi due pony, trasferiti a bordo di un aereo miliare russo decollato dalla base di Hmeimim, in Siria, lasciando a terra soldati in attesa di rimpatrio. Per gli equini si tratta del secondo viaggio impegnativo. Nel 2022, infatti, sono stati trasferiti via Dhl da Marsiglia a Beirut. Karin Kneissl si trovava in Francia dal 2020, dove lavorava come editorialista di Russia Today. Dopo essere stata bandita, si era rifugiata in Libano. “Una situazione provvisoria, dal momento che mi recavo in Russia ogni sei settimane”, ha scritto l’ex ministro su Telegram. “A causa delle sanzioni non ci sono né aerei, né Dhl. Ho avuto quindi come sola scelta quella di imbarcarmi su un aereo da trasporto russo dalla Siria, una possibilità per cui sono molto grata. Negli ultimi anni ho sempre organizzato i miei trasferimenti involontari da sola, percorrendo migliaia di chilometri”.

Spesso presentata come esempio lampante di funzionari europei che si piegano al Cremlino, Karin Kneissl è stata ministro degli Esteri dell’Austria dal 2017 al 2019, durante il governo del conservatore Sebastian Kurz. Nel 2018 ha invitato il presidente russo Vladimir Putin al suo matrimonio e gli ha concesso un ballo, esibendosi in un profondo inchino che ha destato numerose critiche. In quel periodo, infatti, molti Paesi europei avevano espulso numerosi funzionari russi in risposta all'attacco con l’agente nervino novichok contro l’ex agente segreto sovietico Sergej Skripal in Inghilterra. Dal 2021 al 2022 ha coperto una posizione nel consiglio d’amministrazione di Rosneft, una società di raffinazione e distribuzione di petrolio di proprietà del governo russo. Dimessasi dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha continuato a partecipare a conferenze e forum internazionali sostenuti o guidati da Mosca, come il vertice tra Putin e Kim Jong-un a Vladivostok.

Nell’estate del 2023, è tornata sotto i riflettori per le sue vacanze nel villaggio di Petrushovo, a sud-est di Mosca. “Questo è il mio mondo”, ha detto davanti ad un gruppo di bambini. “Ho vissuto in un piccolo villaggio come questo, in Austria”.

Ai media locali, l’ex ministra ha detto di sentirsi un rifugiato politico, perché costretta a “lasciare la mia vecchia vita, ricominciare tutto da capo, e a 60 anni non è facile”.

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