Tiene banco in Germania lo scandalo antisemitismo che coinvolge il vicepremier della Baviera Hubert Aiwanger. Una decina di giorni fa è venuto a galla un suo peccato di gioventù, se così può essere definito: un volantino dal contenuto antisemita scritto quando era al liceo. Il leader dei Freien Waehler (Liberi Elettori, ndr) è stato travolto dalle polemiche, ma al momento ha conservato la poltrona. Ma non solo: nonostante la bufera, il suo partito ha guadagnato consenso nelle intenzioni di voto. Il sondaggio pubblicato martedì da Insa per Bild non lascia spazio a dubbi: Freien Waehler si attesta al 15 per cento, in rialzo di ben quattro punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. In un altro sondaggio di mercoledì firmato da Sat1, tocca addirittura il 16 per cento.
Finito sulla graticola, Aiwanger può sorridere per il balzo in avanti nei consensi in Baviera, dove il prossimo 8 ottobre si voterà per il rinnovo del Parlamento. Ma lo scontro politico è destinato a continuare. Il presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania, Josef Schuster, ha commentato già lunedì scorso di non riuscire a percepire "rimorso e umiltà" nel vicepremier. Il 52enne, invece, dopo essersi scusato, ha denunciato una caccia alle streghe nei suoi confronti: "Non è accettabile che questi misfatti vengano ora sfruttati nella campagna politica contro di me e contro il mio partito. Negli ultimi giorni è stata dipinta di me un'immagine negativa. Quello non sono io, quello non è Hubert Aiwanger". Aiwanger ha inoltre negato di essere l'autore del volantino in questione e non solo: "Non ricordo di aver mai fatto il saluto di Hitler. Non ho provato i discorsi di Hitler davanti allo specchio".
Giovedì il caso Aiwanger sarà affrontato in una sessione straordinaria di una speciale commissione del parlamento della Baviera. I commissari saranno chiamati a valutare le accuse sul presunto coinvolgimento del politico nella divulgazione del già citato volantino antisemita che attaccava i "traditori della patria" e parlava di Olocausto facendo battute sul campo di sterminio di Auschwitz. Friedrich Merz, leader del partito di centrodestra Cdu, ha stigmatizzato senza mezzi termini l'accaduto:"Un volantino semplicemente disgustoso [...] Le accuse contro Aiwanger sono una vicenda davvero sgradevole.
Non avrei creduto possibile che alunni di 17 o 18 anni scrivessero ancora qualcosa del genere negli anni '80, Ora è necessario un completo chiarimento", le sue parole in un'intervista rilasciata ai media del gruppo giornalistico Funke Medien.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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