Sono furibondi i vigili che parlano di «ideologia, luoghi comuni e pregiudizi» sulle divise. Attenzione: i pregiudizi vengono tirati per la giacchetta, da una parte e dall’altra a seconda delle fazioni.
Se, infatti, il centrosinistra in Comune allude che contro le minoranze etniche e la comunità Lgbtqi+ i vigili possano avere dei pregiudizi, gli agenti ritengono di che ci siano dei pregiudizi nei confronti delle divise. A far montare su tutte le furie il Sulpl, sindacato di polizia locale, è stata l’approvazione dell’ordine del giorno in aula lunedì che, a partire dal «caso Bruna per cui sono stati rinviati a giudizio 5 vigili, chiede alla giunta «di organizzare dei corsi di formazione per agenti e ufficiali della polizia locale per migliorare il rapporto e la gestione di situazioni che riguardano persone appartenenti a minoranze (in particolare comunità Lgbtqi+ e persone non bianche - razializzate)».
«Questo sottende che gli agenti della polizia locale attacca il segretario Daniele Vincini - non siano in grado di rapportarsi con le minoranze. Ma qui occorre una precisazione gli uomini e le donne della polizia locale nel rapportarsi con i cittadini si conformano all’articolo 3 della Costituzione che non fa distinzione di nessun genere, rendendoci tutti uguali davanti alla legge. Nessuno può tentare di giustificare il mancato rispetto della legge auto attribuendosi l’appartenenza a una determinata categoria.
Ma perché tali corsi non vengono piuttosto resi obbligatori per tutti quelli che aggrediscono le divise?» «Invece di votare per la formazione su come trattare le minoranze, in Comune farebbero bene a pensare ad una formazione tecnica, per esempio, un corso di guida veloce» polemizza Amilcare Tosoni della segretaria della Cisl Fp Milano a proposito dell’incidente in che ha visto protagonisti tre giovani ghisa mentre erano impegnati in un intervento di emergenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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