Cronaca locale

Dietrofront di Bandecchi: ritirate le dimissioni da sindaco di Terni

L'atto di revoca è stato protocollato questa mattina in Comune: il leader di Alternativa Popolare resta al suo posto e pensa anche alle elezioni europee

Dietrofront di Bandecchi: ritirate le dimissioni da sindaco di Terni

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Aveva a disposizione venti giorni di tempo per decidere se confermare oppure non le proprie dimissioni da sindaco di Terni, ma alla fine ha impiegato appena una settimana scarsa per arrivare alla scelta definitiva: Stefano Bandecchi ritira le dimissioni che aveva rassegnato lo scorso 8 febbraio dopo averle comunicate in un video su Instagram e rimane così alla guida del comune umbro. Otto giorni sono stati quindi più che sufficienti al fondatore dell'Università degli Studi "Niccolò Cusano" per ritornare sui propri passi e mettere nero su bianco il dietrofront, inviato al presidente del Consiglio comunale (e per conoscenza alla prefetto) e poi protocollato in Comune. "La presente per comunicare ufficialmente la revoca delle dimissioni presentate al Consiglio comunale, assunte al protocollo del Comune di Terni il 9 febbraio 2024".

Le dimissioni erano state motivate da Bandecchi con l'esigenza di "rimettere in riga" a Terni il suo partito – Alternativa Popolare – in un capoluogo di provincia dove può contare su un'ampia maggioranza in consiglio comunale, oltre che sull'appartenenza di tutti i membri della giunta. Due giorni dopo l'iniziale passo indietro i suoi avevano affermato in conferenza stampa che avrebbero sottoscritto un documento in cui gli si chiedeva di restare, rinnovando l'impegno a fronte di alcuni pericolosi "scricchiolii" del partito. Il primo a intimare un retromarcia era stato vicesindaco Riccardo Corridore. Nella giornata successiva erano arrivate le dimissioni del coordinatore provinciale di Ap, Lorenzo Filippetti, mentre lunedì in un consiglio comunale turbolento, il sindaco aveva ribadito decisione e ragioni alla base, polemizzando con le opposizioni.

Contattato da alcuni organi di stampa locale, il leader di Alternativa Popolare conferma il ritiro delle dimissioni e dichiara che "non sono stati i miei a convincermi ma le opposizioni. Troppi incompetenti, troppe parole spese al vento: non posso lasciare la città in mano a questi animali". Proprio nella giornata di ieri proprio le minoranze di centrosinistra, in una conferenza stampa unitaria, avevano affermato di non credere alle dimissioni, pur auspicandole, attaccando Bandecchi per "l'irresponsabilità verso la città e l'istituzione comunale". Questa mattina invece, ecco la mossa "sorprendente" del vulcanico primo cittadino ternano, eletto in questo suo ruolo istituzionale nel maggio 2023 al ballottaggio, sbaragliando la concorrenza dei candidati ufficiali sia del centrodestra sia del centrosinistra. Nonostante sia finito al centro di diverse aspre polemiche dialettiche - anche all'interno dello stesso Consiglio comunale di Terni - Stefano Bandecchi non intende lasciare, ma anzi raddoppia, con vista delle elezioni europee: "Mi sto occupando delle candidature. L'emendamento di FdI che andrà presto in discussione ci obbliga a raccogliere 180mila firme per poterci candidare.

Una decisione antidemocratica, a pochi mesi dalle elezioni".

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