
Ancora polemiche a Monfalcone. Quattro mila islamici riuniti in preghiera al Santuario della Marcelliana hanno coperto con un telo una statua di Gesù all’invocazione "Allah Akbar". I fatti si sono verificati in occasione della Festa del sacrificio, una delle principali ricorrenze dell’Islam: rimasti senza spazi per la preghiera collettiva, i fedeli musulmani sono stati ospitati nei campi sportivi delle parrocchie di Staranzano e Monfalcone. E proprio in quest’ultimo Comune goriziano si è verificato quello che l’ex sindaca Anna Cisint ha definito “un fatto inaccettabile”.
Come già accaduto per la festa della fine del Ramadan, quattro mila islamici hanno potuto pregare insieme sui campi messi a disposizione delle parrocchie in segno di apertura e di pace. A scatenare la rabbia dell'ex prima cittadina e della Lega è stata la foto che mostra una statua di Cristo coperta da un telo, "grave e inaccettabile" secondo la Cisint. "L'Italia sta arretrando continuamente ed è un grave errore, bisognerebbe lavorare per riportare le persone nelle chiese anziché cedere all'Islam pezzi così importanti. Tra l'altro erano presenti mille persone, soltanto uomini" ha rincarato la dose l'esponente della Lega. Il parroco, don Flavio, sentito dalla Rai, ha annunciato che "verificherà questa fotografia, ma è chiaro che nessuno avrebbe dovuto fare qualcosa del genere".
Nessuna volontà di alimentare uno scontro tra fedi, ha precisato la Cisint: si tratta “di denunciare l’arretramento del cristianesimo e della nostra civiltà, legittimato da una certa ideologia, persino dentro parte del clero”, riporta Trieste Cafè. L’ex sindaca di Monfalcone ha le idee chiare, è necessaria “una regolamentazione seria del culto islamico, a partire da un’intesa formale con lo Stato. Un’intesa che manca non per responsabilità del governo, ma per l’assenza di interlocutori disposti a riconoscere che, qui, comanda la Costituzione, non il Corano".
Sulla vicenda è intervenuto anche il parlamentare leghista Rossano Sasso: "Mi unisco allo sdegno della collega Anna Cisint che ha denunciato questa ennesima brutta vicenda. È ora che la Chiesa, tutta la Chiesa capisca che questo non è dialogo tra religioni, ma sottomissione. Sottomissione ad una religione che ci considera infedeli e inferiori".