Cronaca locale

Il sindaco alza le tasse e De Magistris se la prende coi botti

Il governo ha aperto un tavolo di trattative col Comune di Napoli nel tentativo di ritardare di due anni l'entrata in vigore della tassa di imbarco

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi

Irpef in aumento per i cittadini residenti a Napoli: come annunciato dal primo cittadino Gaetano Manfredi, infatti, a partire dal 2023 l'imposta aumenterà dello 0,1%. Un incremento che sarebbe una diretta conseguenza degli impegni assunti dall'amministrazione comunale nel momento in cui era stato siglato il Patto per Napoli.

La medesima motivazione, inoltre, sarebbe alla base della decisione di aumentare la tassa di imbarco all'aeroporto di Capodichino, anche se, per quanto concerne questo aspetto specifico, resta aperto un tavolo di trattative con l'esecutivo. "Su sollecitazione di Gesac", ha dichiarato lo stesso assessore al Bilancio Pierpaolo Baretta, "è stata aperta un’interlocuzione con il Governo per valutare possibili condizioni di rinvio dell'aumento della tassa per un biennio".

Ad ora, dal momento in cui la specifica delibera è passata con la maggioranza in consiglio comunale, ciò significa che dal prossimo anno scatteranno i 2 euro a passeggero per i voli in partenza da Capodichino. Una decisione che ha scatenato le proteste da parte di Gesac, il gestore dell'aeroporto, delle compagnie aeree, di gruppi di industriali e sindacati.

Non solo 2023

Nonostante che Gaetano Manfredi abbia esplicitamente affermato di voler "gravare il meno possibile sui cittadini in questo grande sforzo di risanamento del bilancio del Comune", quindi, l'Irpef è pronta ad aumentare già dai prossimi 12 mesi, ma non è tutto. Anche nel 2024 è infatti previsto un ulteriore ritocco verso l'alto (+ 0,1%) dell'imposta.

Stando ai dati riferiti in aula, l'aumento dell'addizionale Irpef dello 0,1% nel 2023 porterebbe a un incremento di 6 milioni di euro nelle casse del Comune, quello di un ulteriore 0,1% nel 2024 renderebbe disponibili circa 15 milioni. Rispettando le tempistiche di rientro dai debiti del Patto per Napoli l'auspicio è di mettere da parte circa 300 milioni fino al 2042. L'innalzamento dell'addizionale Irpef è infatti una delle misure contenute nel Patto siglato a marzo dal sindaco di Napoli e dall'allora premier Mario Draghi. Si tratta di un contributo da un miliardo e 231 milioni ripartiti in 21 anni, a fronte dei quali il Comune si impegna a reperire risorse per un quarto dei fondi totali erogati dall'erario. In quest'ottica rientrano quindi gli incrementi Irpef 2023/2024 e la tassa di imbarco.

L'affondo di De Magistris

L'ex sindaco di Napoli prende di mira il suo successore, accusandolo di aver sperperato parte delle nuove entrate per finanziare i festeggiamenti di Capodanno.

"Dopo l’approvazione del bilancio al consiglio comunale salta fuori anche il pacco per Napoli", affonda Luigi De Magistris, come riportato da Vesuvio Live. "Finora i denari, tanti, arrivati a Palazzo San Giacomo non sono serviti a migliorare i servizi della città, che anzi pur con i soldi in cassa e per evidente incapacità dell'amministrazione Manfredi, sono peggiorati", aggiunge, "abbiamo assistito alla triplicazione degli stipendi dei politici che governano oggi la città".

Inutile aumentare le tasse e mettere gabelle, specie se si considerano le ingenti spese di fine 2022. "Poi però chiudono l’anno con il botto: milioni di euro per il capodanno, senza essere riusciti a mettere le luminarie, una cifra enorme che nemmeno Bassolino in Regione mise ai tempi di Elton John", attacca ancora l'ex primo cittadino di Napoli.

"Facendo quattro conti, avendo noi realizzato dieci festività natalizie con pochi spiccioli ma con grandi eventi nazionali ed internazionali, questi milioni di euro dove vanno a finire?", si domanda De Magistris.

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