Cronaca locale

Cittadini abbandonati al freddo: così Sala dimentica le periferie

Mentre Beppe Sala pensa alla Milano da bere 3.0, negli alloggi comunali le famiglie vivono con i riscaldamenti spenti e temperature polari

Cittadini abbandonati al freddo: così Sala dimentica le periferie

Nelle case popolari di Milano vivono migliaia di famiglie e si tratta di persone spesso anziane, che per l'età avanzata non godono di un ottimo stato di salute. Nei loro confronti, le amministrazioni locali hanno l'obbligo morale ma anche civico di assicurarsi che vivano in condizioni dignitose all'interno degli alloggi di proprietà del Comune. Quest'obbligo a Milano non viene adempiuto, come denunciano gli abitanti dei caseggiati Mm di via Rizzoli, che da settimane sono costretti a vivere nel gelo milanese a causa della mancata accensione dei caloriferi.

Intere famiglie che si lamentano e chiedono, senza ottenere risposta, che il Comune intervenga per ristabilire la situazione. E a pochi giorni dal Natale, con la previsione dell'arrivo di un nuovo fronte freddo pronto a sfondare già verso Capodanno, le preoccupazioni delle famiglie che abitano in quegli appartamenti gelidi sono più che comprensibili. "Sono stata in via Rizzoli 33, caseggiati Mm, per un sopralluogo richiesto dai residenti che da giorni sono costretti al gelo, con temperature polari tra i 10 e i 14 gradi ben al di sotto dei 17 previsti per legge, nelle loro abitazioni. Negli ultimi giorni la situazione è addirittura peggiorata, con i riscaldamenti addirittura completamente spenti", ha denunciato Silvia Sardone, consigliere della Lega al Comune di Milano ed europarlamentare.

Il rincaro energetico

La situazione sarebbe di per sé già gravissima ma la percezione della considerazione che il Comune sembra avere nei confronti degli ultimi è aggravata dal fatto che negli uffici comunali la situazione è l'opposto. "Nei suoi uffici c’è un clima torrido come testimoniato da Striscia la Notizia. In via Rizzoli i caloriferi sono letteralmente spenti! Anziché pensare ad altri rincari perché il Comune non interviene in via Rizzoli? I residenti stanno tutto il giorno con cappotti e coperte dentro casa e si recano al centro commerciale per riscaldarsi", denuncia ancora Silvia Sardone, sottolineando l'insostenibilità di una condizione simile.

Il rincaro energetico e la necessità di risparmiare non possono giustificare la completa assenza del servizio di riscaldamento condominiale negli edifici che sono sotto la gestione del Comune. Nonostante il pagamento regolare delle spettanze, anche di quelle relative al riscaldamento, come spiega Silvia Sardone, "alcuni residenti sono stati costretti a comprare delle pompe di calore, un esborso importante per chi ha pensioni minime".

Ma se al civico 33 gli abitanti sono costretti a vivere al gelo, poco distante, sempre nelle case popolari, il problema è l'opposto: riscaldamenti sempre al massimo a causa di altri problemi alle caldaie. "È semplicemente inaccettabile una situazione del genere nella Milano patinata che Sala e compagni si vantano di amministrare", conclude amaramente Silvia Sardone.

La speranza è che l'amministrazione di Milano guardi anche al di là dei bastioni, dove vive e si muove il mondo reale, che non è quello degli aperitivi in Duomo.

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