Cronaca locale

"Non dire nulla o mi arrestano". Bidello molesta una studentessa, ma la 13enne lo incastra così

L'uomo ha sottoposto la ragazzina a una vera e propria persecuzione, seguendola ovunque e abusando di lei nei bagni. La minorenne è però riuscita a trovare la forza di denunciarlo, registrando anche uno dei loro incontri

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Ancora un caso di molestie nei confronti di un minore; il caso arriva da Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, dove un bidello avrebbe approfittato della sua posizione per abusare sessualmente di una studentessa di soli 13 anni. La ragazzina è fortunatamente riuscita a trovare la forza di raccontare cosa le stava succedendo, registrando il dipendente della scuola con un audio. Della vicenda si stanno adesso occupando le forze dell'ordine locali.

La violenza a scuola

Secondo quanto riferito sino ad ora, il fatti risalgono al 2023, quando la vittima aveva 13 anni e frequentava l'ultimo anno delle scuole medie presso un istituto di Taurianova. Stando alla ricostruzione dell'accusa, il bidello l'aveva presa di mira durante le attività pomeridiane. Inizialmente si era trattato di poche parole scambiate fra di loro, poi erano cominciati gli apprezzamenti, sempre meno graditi. Infine, non pago, l'operatore scolastico aveva cominciato a seguire la giovane studentessa ovunque, pedinandola per i corridoi della scuola. Mesi e mesi di persecuzioni, fino a quando l'uomo non aveva deciso di chiudersi in bagno con la 13enne, impedendole ogni via di fuga, per abusare sessualmente di lei. In quella circostanza, secondo il racconto fornito dalla vittima, il bidello l'avrebbe toccata nelle parti intime. Si tratta, ovviamente, del racconto riferito dall'accusa, le responsabilità del collaboratore scolastico devono ancora essere accertate.

Nonostante l'orrore di quei momenti, la minorenne sarebbe riuscita a conservare la lucidità e la freddezza necessarie per attivare lo smartphone di nascosto e registrare quanto stava accadendo. La prova raccolta è stata presentata in sede di denuncia.

Dopo la terribile esperienza, la ragazzina ha trovato la forza di confidarsi con alcune compagne e con i genitori, raccordando cosa le stava accadendo, e questo ha fatto scattare le indagini. Insieme alla famiglia, infatti, la 13enne si è presentata dai carabinieri, denunciando il bidello e facendo ascoltare l'audio registrato. "Non dire niente, mi raccomando, ca m'attaccanu", è quanto si sentirebbe nella traccia vocale. Ossia, "Non dire niente, mi raccomando, o mi arrestano".

Il provvedimento

Alla luce dei dati emersi, il collaboratore scolastico, un uomo di 65 anni, è stato sospeso dal servizio. Il soggetto è attualmente indagato con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata su minorenne. Le autorità locali hanno attivato il codice rosso per garantire la massima tutela alla ragazzina. Intanto sono da accertare le effettive responsabilità del bidello.

Del caso si sta occupando la procura della Repubblica di Palmi.

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